tag:blogger.com,1999:blog-42049231474684470512024-02-07T11:15:02.637+01:00BibliothèIl cibo del corpo, il cibo della menteUnknownnoreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-37661600314527484092015-11-27T02:58:00.004+01:002015-11-29T21:37:39.117+01:00Nei giardini al centro di Roma messo a dimora il baniano simbolico che abbiamo donato alla città<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn9-ISKsnVs97qPlQMh5ZNxx1PwSE4WCiMyw9ImMONISxMtMR5wISlfNo5Vv-k9gJgxDgUrE_LYlbP48S-iMmRaC8h6bW1ZA0p_QGDfIQXljO_Z9BF-_f-eg6OiclPlo7VRGYKpBVXVFlc/s1600/Albero+di+baniano+sacro+per+l%2527India+in+antica+stampa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn9-ISKsnVs97qPlQMh5ZNxx1PwSE4WCiMyw9ImMONISxMtMR5wISlfNo5Vv-k9gJgxDgUrE_LYlbP48S-iMmRaC8h6bW1ZA0p_QGDfIQXljO_Z9BF-_f-eg6OiclPlo7VRGYKpBVXVFlc/s400/Albero+di+baniano+sacro+per+l%2527India+in+antica+stampa.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
Il baniano [dal port. <i>banian </i>e dall’ingl <i>banyan</i>, derivati dalla
voce hindi <i>baniyā</i>], è un imponente e curioso albero sempreverde (<i>Ficus</i>
<i>bengalensis</i>) dalle belle foglie lucide, vagamente simili a quelle delle piccole piante del genere <i>Ficus</i> che in Europa coltiviamo negli appartamenti. E’ originario dell’India,
dove è coltivato sia per la sua ombra, potendo riparare centinaia di
pellegrini, sia come albero sacro. Si racconta, infatti, che raccolto in
meditazione ai suoi piedi Buddha abbia raggiunto l’illuminazione.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0eUtyUPhekatp39nriajf5ss128n4FHG-pQxQ-Ll4s-jECuTq7CunW6JFwcHX69rhX-gizjMhNLMCeA5bqnCJc2Bii9H_TzP_JuRPTOpvGA8kEvK3wz4PhKYOjPsjMGRpmlRQOqhgau0v/s1600/Albero+baniano+prima+di+essere+piantato.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0eUtyUPhekatp39nriajf5ss128n4FHG-pQxQ-Ll4s-jECuTq7CunW6JFwcHX69rhX-gizjMhNLMCeA5bqnCJc2Bii9H_TzP_JuRPTOpvGA8kEvK3wz4PhKYOjPsjMGRpmlRQOqhgau0v/s400/Albero+baniano+prima+di+essere+piantato.jpg" width="400" /></a></div>
L’albero, col clima giusto, può arrivare a un’altezza fino a
30 metri. Ha un tronco enorme, ma la sua caratteristica più appariscente sono curiose
radici che scendono numerose e diritte dai rami fino a penetrare nel terreno, come
vere e proprie esili colonne, così alimentando ma anche sorreggendo la pesante e
amplissima chioma, che può giungere a coprire anche varie centinaia di metri
quadrati. I nativi sono convinti che i semi racchiusi nei suoi frutti germogliano più
facilmente se dispersi sul terreno dopo essere stati mangiati dagli uccelli. <br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz_9Cwa_iS0rSXjLpQYbrJnP80ALSWqFwPBCgQzR0FXSo8An-djqejP20YhL9NQW9bjviaxhVmkjekX4krK-XhReHjXtibBUZdz0CYg55HvqJMI4SN9mtnFw-DOxiI4CHjWTGsNhxvRuH5/s1600/Albero+baniano+piantato+a+piazza+Vittorio+%252825+nov+2015%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz_9Cwa_iS0rSXjLpQYbrJnP80ALSWqFwPBCgQzR0FXSo8An-djqejP20YhL9NQW9bjviaxhVmkjekX4krK-XhReHjXtibBUZdz0CYg55HvqJMI4SN9mtnFw-DOxiI4CHjWTGsNhxvRuH5/s400/Albero+baniano+piantato+a+piazza+Vittorio+%252825+nov+2015%2529.jpg" width="317" /></a>Antichissimo, sollevò la curiosità degli antichi viaggiatori
e soldati greci e romani. Un esemplare gigantesco di baniano lungo le sponde
del fiume Narmada, nell’India centrale, fu notato da Nearco, capo della flotta
di Alessandro Magno durante la spedizione in India [v. in questo stesso blog la ricostruzione completa del drammatico <b><a href="http://bibliothe.blogspot.com/2012/03/gimnosofisti-quei-saggi-o-filosofi.html?spref=bl">incontro</a></b> del re macedone con i
saggi filosofi gimnosofisti], e descritto poi nelle sue memorie.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Per i devoti si tratta d’un vero e proprio “albero tempio”,
sia perché presente spesso nei recinti dei grandi luoghi di culto per ristorare
con la sua ombra i pellegrini, sia perché sotto le sue ampie fronde si innalzano
piccoli templi per la celebrazione di riti e cerimonie (v. antica stampa). <br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ma il nome, stranamente, lo deve all’antica usanza di esporre
e vendere le loro mercanzie sotto la sua chioma da parte dei baniani, antichissima
casta dei mercanti indiani specializzati negli scambi di spezie, tè e tessuti con
l’Arabia e l’Africa orientale, dove erano attivi già prima dell’arrivo dei
Portoghesi nell’Oceano Indiano (sec. XV), quindi verso il 1400 dC. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh16IrXkjCYzuqqXYu6lxLfOmJlkVwCyutxfDJ7UY3l60oS7NmoAAnPMRDzNj6_n3YUW5bFircDP6yoa5LrMSVuGhBHrwIO4jfShUVzOG2QNKedwPfNW5hEFlzOy3H9f72cF0rilU-Bwrsl/s1600/Albero+baniano+piantato+a+piazza+Vittorio+25+nov+2015.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh16IrXkjCYzuqqXYu6lxLfOmJlkVwCyutxfDJ7UY3l60oS7NmoAAnPMRDzNj6_n3YUW5bFircDP6yoa5LrMSVuGhBHrwIO4jfShUVzOG2QNKedwPfNW5hEFlzOy3H9f72cF0rilU-Bwrsl/s400/Albero+baniano+piantato+a+piazza+Vittorio+25+nov+2015.jpg" width="225" /></a></div>
Ebbene, un bell’albero giovane di baniano, raro esemplare in
Europa, è stato donato alla città di Roma dalla nostra Associazione
Bhaktivedanta Cultural and Educationl Library, che ha sede presso i locali del
Bibliothè, in occasione dell’inizio dei festeggiamenti a Roma del 50°
anniversario della fondazione della International Society for Krishna Consciousness (ISKCON) avvenuta a New York nel 1966) per
opera del fondatore-acarya A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
L’albero è stato messo a dimora, col suo carico simbolico,
nel giardino pubblico più centrale di Roma, in piazza Vittorio Emanuele II
(nota come “piazza Vittorio”), in una apposita ampia area concessa dal Servizio
Giardini della Capitale (ringraziamo il Sovrintendente ai Giardini Alessandro
Mori). La suggestiva cerimonia si è svolta mercoledì 25 novembre 2015
(giornata favorevole, perché di luna piena) nel primo pomeriggio, a cura della
Lega degli alberi (Massimo Livadiotti, coordinatore dell’evento, e Cristiana Pristy), del “Comitato
di Piazza Vittorio partecipata”, e con la presenza attiva per la prasada rituale
e canti devozionali di Enzo Barchi e
Trina Boyer del Bibliothè. Canti devozionali e un simbolico rinfresco con tè auyrvedico
hanno allietato la cerimonia. <o:p></o:p>Ha preso la parola anche Massimiliano A. Polichetti, nuovo direttore
del Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” di via Merulana a Roma.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghC63KkAkUfCXvNp1a2k73ASWGooIadjuPv8bSPbaJ0LhFgn9b2M6gbHmzbV0p7x-5I9ZkE4efoxTmW97Xs-OOy4qWIx6Jfi-d4qUASxqpkRYFskyQ-TWkXQfJN5JoBC1TLT4jxx5As-bd/s1600/Albero+baniano+giardini+di+piazza+Vittorio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghC63KkAkUfCXvNp1a2k73ASWGooIadjuPv8bSPbaJ0LhFgn9b2M6gbHmzbV0p7x-5I9ZkE4efoxTmW97Xs-OOy4qWIx6Jfi-d4qUASxqpkRYFskyQ-TWkXQfJN5JoBC1TLT4jxx5As-bd/s400/Albero+baniano+giardini+di+piazza+Vittorio.jpg" width="400" /></a></div>
Piantare un baniano, oltretutto uno degli alberi simbolo
dell’India, in Italia, al centro della città di Roma, e per di più in occasione
del cinquantennale della fondazione della Società per la Coscienza di Krsna,
avvenuta negli Stati Uniti, è da interpretarsi come un atto altamente simbolico
del legame tra Est e Ovest, capace di rafforzare attraverso i tre continenti la
comune origine culturale e la sensibilità che lega Stati Uniti, Italia e India.<br />
<br />
<span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">AGGIORNATO IL 28 NOVEMBRE 2015</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-30583279775720397332015-11-16T01:33:00.001+01:002015-11-16T02:40:11.797+01:00Le spezie. Squisiti sapori e aromi per ogni cibo e per la salute. Al Bibliothè l’Ayurveda a tavola.<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ5qPcoDu5YEioOXag85vwKzyRsRLEPOgjk8gjgT_lsIrJ3HDwFJGh-ykpcAZnPWT3DEBixPG7yPO3303Tns9rGkdDQBOjK5zkmF_KRN4cpG3orl_7hY6WM5eU-5sXX-G1T3sgoSuT5Drr/s1600/Spezie+varie+Ayurveda.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ5qPcoDu5YEioOXag85vwKzyRsRLEPOgjk8gjgT_lsIrJ3HDwFJGh-ykpcAZnPWT3DEBixPG7yPO3303Tns9rGkdDQBOjK5zkmF_KRN4cpG3orl_7hY6WM5eU-5sXX-G1T3sgoSuT5Drr/s400/Spezie+varie+Ayurveda.jpg" width="400" /></a></div>
La cucina vegetariana ayurvedica indiana, (Ayurveda in
sanscrito: <span style="font-family: "mangal";">आयुर्वेद</span> Āyurveda ,
‘conoscenza della vita’) è ormai famosa nel mondo, e la si può ritrovare
proposta ogni giorno nel menù tipicamente ayurvedico di Bibliothè (via Celsa, 5,
Roma). Caratterizzata da ricette che si rifanno agli insegnamenti della maestra
Yamuna Devi, le particolari proprietà della cucina ayurvedica proposte da Bibliothè,
sono legate ad un utilizzo espero delle spezie, i cui effetti benefici sono
subito percepibili, tanto da incuriosire sempre chi per la prima volta gusta
uno di questi piatti o sorseggia una tisana ayurvedica in modo totalmente
ignaro della storia di queste ricette.</div>
<div class="MsoNormal">
Il cibo però non è soltanto legato al nutrimento di chi lo
prepara, ma diventa un dono da offrire da un punto di vista religioso, dunque
nell’induismo possiamo scoprire che per i seguaci di Krishna diviene un rituale
che inizia già con la sua preparazione, attenta ad ogni dettaglio. Il rituale
che comprende l’atto del cucinare, è ricco di significati, e termina solo dopo
che Krishna ha consumato il suo pasto, che è offertogli per primo.</div>
<div class="MsoNormal">
Andremo a vedere qui di seguito più da vicino il valore
delle spezie nella cucina ayurvedica, e successivamente a quest’introduzione
avremo un approfondimento di cinque spezie fondamentali nei rimedi ayurvedici.
Rimando i più curiosi o coloro volessero
approfondire l’argomento ‘cibo in India’ da diversi punti di vista, alla
sezione della biblioteca di Bibliothè, in cui sono conservati molti testi
sull’argomento come ad esempio ‘La
Cucina degli Hare Krishna’, ‘Best Food from India’, ‘Spices and Condiments’, e
che sono consultabili.</div>
<div class="MsoNormal">
Nella cucina di Bibliothè come già accennato, ci si rifà
soprattutto a cento ricette di Yamuna Devi, che sono state raccolte in un
testo, il secondo manuale di Bibliothè. Il libro è in fse di realizzazione ed il
titolo sarà “L’Arte della Cucina Vegetariana Ayurvedica”. Questo manuale sarà presentato a dicembre con
una conferenza a Bibliothè, di cui verranno forniti maggiori dettagli a breve
sulla pagina facebook di Bibliothè.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>BREVE STORIA DELLE SPEZIE</b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYIM7aEQ-ELuz-42oxz1rw-p3XGChNfEawv93dsHu5rjIyPgoIH5R59Gil4ca2ojF5iS1tdFbiQC4FqQnTTzjosimGdHjzAcXpnLkck0NDlI-9zCPnLhPJVT_vQu4gY2eMrKbxHGYlmBRx/s1600/Best+Food+from+India.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYIM7aEQ-ELuz-42oxz1rw-p3XGChNfEawv93dsHu5rjIyPgoIH5R59Gil4ca2ojF5iS1tdFbiQC4FqQnTTzjosimGdHjzAcXpnLkck0NDlI-9zCPnLhPJVT_vQu4gY2eMrKbxHGYlmBRx/s320/Best+Food+from+India.jpg" width="215" /></a></div>
La fama delle spezie indiane è antica, e si narra[1] che le
navi salpavano dalla Mesopotamia, dall’Egitto e l’Arabia alla volta dell’India
per acquistare le pregiate spezie già prima dell’epoca cristiana; i mercanti
greci come anche gli epicurei romani spendevano fortune per le preziose spezie
indiane, e le guerre romano-partiche servirono anche per mantenere aperto il
passaggio commerciale aperto verso l’India.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Sembra incredibile che le spezie oggi poco costose,
rientrassero tra i lussi reali che spingevano i naviganti a rischiare le loro
vite pur di ottenerli. Nel 1492 Cristoforo Colombo partì proprio per trovare
una rotta verso le Indie, ma giunse invece in quello che venne definito il
Nuovo Mondo; solo cinque anni più tardi quattro piccole navi salparono verso il
sud, dal porto di Lisbona in Portogallo, e sotto il comando di Vasco Da Gama
solcarono i mari alla volta di nuove rotte verso le terre delle spezie, l’Asia.
Da Gama riuscì a creare una nuova rotta verso l’India passando intorno al
continente africano, e se solo due delle navi riuscirono a tornare, il carico
di spezie ottenuto venne considerato avere un valore che comunque superava di
60 volte il costo dell’intero viaggio.[2] </div>
<div class="MsoNormal">
Le spezie nell’epoca di Da Gama erano utili anche per
sopperire alla scarsità di cibo che caratterizzava la vita in Europa, anche se
il loro valore era molto elevato, considerando che ad esempio 16 once di
zenzero valevano una pecora intera[3]. Il successo di Da Gama nel favorire i
commerci con l’India, aumentò anche la pressione posta sul controllo del
commercio delle spezie; a livello internazionale si stavano infatti
intensificando sempre più guerre tra le varie potenze europee, volte ad
assicurarsi il monopolio di queste rotte; rivalità e scontri che si sarebbero
tradotte poi nelle politiche coloniali.</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
Ma perché le spezie sono così importanti nella cucina
indiana?</div>
<div class="MsoNormal">
L’India è nota come ‘la patria delle spezie’[4] e le spezie
non sono soltanto importanti per quanto riguarda l’arte culinaria, ma sono
oltremodo importanti per ciò che concerne l’economia del paese, che ottiene
un’alta percentuale di guadagni proprio grazie al commercio internazionale
delle spezie ( cfr. http://www.ibef.org/exports/spice-industry-indias.aspx ),
che riguarda ambiti gastronomici, farmaceutici, parafarmaceutici, cosmetici e
molti altri[5].</div>
<div class="MsoNormal">
Per quanto riguarda l’utilizzo delle spezie nella cucina
indiana, si tratta di un uso sapiente, legato a ricette tramandate anticamente,
non solo per quanto riguarda il gusto del cibo, ma soprattutto per la funzione
terapeutica che esse hanno a seconda di vari accostamenti.</div>
<div class="MsoNormal">
Le spezie e le erbe sono infatti parte fondamentale delle
pratiche mediche ayurvediche, in cui si impiegano accostamenti di radici, erbe,
cortecce o semi a scopo medico. L’alimentazione è infatti strettamente connessa
alle cure mediche, e mira ad ottenere un bilancio, tradotto più spesso
nell’equilibrio tra i tre dosha ( o umori) Vata, Pitta e Kapha che si
ricollegano a cinque elementi basilari: Aria, Etere, Terra, Acqua e Fuoco.</div>
<div class="MsoNormal">
Nella dieta ayurvedica si distinguono sei sapori principali:
dolce (riso, miele, pane, verdure…), agro (agrumi, bacche, alcohol, pomodoro…),
salato (sale, salsa di soia…), pungente (pepe, aglio, cipolla, zenzero…), amaro
(verdure a foglia verde, broccoli…) e astringente (lenticchie, mele verdi,
pompelmo, thé…)[6] che sono da bilanciare in modo da poter mantenere i tre
dosha equilibrati. Se si utilizza però uno di questi gruppi in modo eccessivo,
si avranno degli squilibri, che porteranno a diverse patologie legate dunque
agli alimenti, ed in modo molto più profondo ai dosha ad essi connessi. Quindi
ad esempio un eccesso di alimenti astringenti possono aiutare a bilanciare un
Kapha o Pitta squilibrato, ma sono da sconsigliare se si ha un eccesso di Vata,
oppure al contrario elementi troppo pungenti
bilanciano Kapha ma irritano Pitta e Vata, o ancora un eccesso di cibi
dolci può aiutare a bilanciare Vata e Pitta ma aggraverà il Kapha.</div>
<div class="MsoNormal">
I cibi dunque che diminuiscono un dosha sono detti
‘pacificare’ quel dosha, mentre quelli che lo aumentano lo ‘aggravano’. I cibi
dolci, amari e salati pacificano il Vata. Dolce, pungente e amaro diminuiscono
il Pitta, mentre pungente, amaro e astringente pacificano il Kapha.</div>
<div class="MsoNormal">
Esistono più di 80 spezie al mondo, e 50 sono coltivate in
India[7], a livello internazionale non esiste una differenziazione tra il
concetto di ‘spezia’ e ‘condimento’, quindi spesso ci si riferisce alle spezie
con un immaginario un po’ diverso da quello che si può avere comunemente.
Infatti viene generalmente definita spezia o condimento “qualsiasi prodotto
vegetale, o mix di piante e verdure, utilizzato per aumentare l’aroma, il
sapore e piccantezza o per condire un cibo”[8].</div>
<div class="MsoNormal">
Nella cucina indiana le spezie si differenziano anche a
seconda del modo in cui vanno impiegate ( a pizzichi come la noce moscata, il
pepe, il peperoncino, lo zafferano…) oppure da dosare con il cucchiaino (
cannella, cumino, zenzero in polvere…)[9] e la loro quantità non è fissa.</div>
<div class="MsoNormal">
Ci si può riferire alle spezie raggruppandole in modi diversi:
si può infatti considerare la loro famiglia e quindi in base ad analogie
botaniche, modo di coltivazione, importanza dal punto di vista di esportazione
(maggiori e minori si riferisce a questa classificazione normalmente), o in
parti o formati (es. semi, cortecce, radici, etc.).</div>
<div class="MsoNormal">
Nei testi di cucina indiana viene spesso indicato come
conservare od impiegare al meglio le spezie; ad esempio si consiglia di
controllare bene le spezie da utilizzare intere per evitare che vengano
erroneamente inglobati anche rametti o pietruzze nel pasto, andando a variare
la componente del cibo, oppure si consiglia sempre di conservare le spezie in
contenitori etichettati, ben chiusi e metallici, in luoghi freschi ed asciutti
lontano dalla luce diretta del sole dividendo le quantità di uso giornaliero da
tenere invece più a portata di mano, così da evitare di far rovinare il resto
della spezia. Si consiglia di evitare di acquistare le spezie già in polvere in
quanto perdono più velocemente il loro aroma, e
preferire quindi quelle intere (es. radici come lo zenzero) da macinare
al momento dell’utilizzo (si noterà la differenza).</div>
<div class="MsoNormal">
Per quanto sembri più comodo e facile, le miscele già pronte
sono in realtà sconsigliate, e in India praticamente sconosciute[10]. Seguendo
i consigli dei ricettari di cucina indiana (che a Bibliothè sono disponibili
per la consultazione quotidianamente), scegliere di preparare una miscela di
spezie di persona risulterà in un’operazione facile, che vi permetterà di
gustare dei sapori più ricchi di aromi ed un cibo più salutare.</div>
<div class="MsoNormal">
Alcune spezie alla base dei sapori contrastanti ed armoniosi
della cucina ayurvedica, e ricchi di proprietà curative, sono lo zenzero, la curcuma, il pepe nero, il
coriandolo, la cannella . Qui di seguito cercheremo di avvicinarci un po’ di
più ad esse.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: x-small;">(Per le descrizioni di seguito mi sono avvalsa delle
informazioni avute dai sapienti cuochi di Bibliothè, integrandole con i testi
che ho consultato e che sono disponibili
nella sezione biblioteca, o siti internet come www.mapi.com della Maharishi
foundation ). </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Pepe nero</b></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC0AEw1V5bLo6JVTodmm_qFWfdZKrjhL7oZLpeu1V3vSKOIaAzRClVX8XQLtPD-TYQwAjOp_MHvr0WrPiUbG1CY1daom7cLfP7RdpC5fCbixlW6uJOZ_aNSfJ3KTCTTt8yHLT5YPXoB1mn/s1600/Pepe+nero+un+granello+ingrandito+copia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC0AEw1V5bLo6JVTodmm_qFWfdZKrjhL7oZLpeu1V3vSKOIaAzRClVX8XQLtPD-TYQwAjOp_MHvr0WrPiUbG1CY1daom7cLfP7RdpC5fCbixlW6uJOZ_aNSfJ3KTCTTt8yHLT5YPXoB1mn/s1600/Pepe+nero+un+granello+ingrandito+copia.jpg" /></a></div>
E’ considerato essere una spezia dalle grandi proprietà
curative. Il preparato trikatu, che è un ingrediente molto importante nelle
terapie ayurvediche, si ottiene proprio
mettendo insieme il pepe nero con il peperoncino e lo zenzero. Ha proprietà depurative ed antiossidanti, ed
aiuta a veicolare le proprietà e gli effetti benevoli delle altre piante in
diverse parti del corpo. Aiuta ad ossigenare il cervello, a regolare la digestione e la circolazione,
stimola l’appetito, ed aiuta a mantenere le vie respiratorie sane, così come
aiuta le articolazioni. Il pepe nero rientra tra i sapori pungenti, ed è ottimo
per pacificare il Kapha, il Vata ed aumentare il Pitta. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Zenzero</b></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCfsWvqf2VOzZKrepVvvThxzpNkQRxz575-kqISQtcc68s3aF2aeUZYICx46ahIAOkhIJBlsgLSI61UtMFayo8Yzl8sBMQzyWXMYE7h5qX_olL-rto19TYV1kz-oCYGC6qzr6gx6sb_liu/s1600/Zenzero+radice+e+polvere.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCfsWvqf2VOzZKrepVvvThxzpNkQRxz575-kqISQtcc68s3aF2aeUZYICx46ahIAOkhIJBlsgLSI61UtMFayo8Yzl8sBMQzyWXMYE7h5qX_olL-rto19TYV1kz-oCYGC6qzr6gx6sb_liu/s400/Zenzero+radice+e+polvere.jpg" width="400" /></a></div>
Lo zenzero o ‘Ardraka’ in sanscrito, costituisce una delle
principali spezie dell’India, tra le più
importanti ed antiche insieme al pepe e
la cannella. L’India continua ad essere il principale produttore di
Zenzero al mondo[11], e lo zenzero indiano è considerato lo zenzero migliore al
mondo[12]. In cucina è adoperato per il
suo gusto piccante e allo stesso tempo penetrante; caratterizzato da una
componente antisettica e pungente, è indispensabile nella preparazione di una
serie di alimenti come il pane allo zenzero, o tisane. Lo zenzero nella
medicina ayurvedica è impiegato per curare coliche e dispepsia. Mangiato in
piccole quantità cura i dolori dello stomaco, mentre preparato in infuso con
l’aggiunta di peperoncino e limone, risulta un ottimo rimedio per il
raffreddore.</div>
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<br /></div>
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<b>Curcuma</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx8qflM1AmHV-eT9CaTMyeBDmSMU_VWjM68UfsjZp_o4E4C7fTDbIraBbXxcfXZj2sLQ4_4-83xMjPuqJwjep4BDbTWIGP1QuGjCHvRsgJSwQe11mhMF2q-TSLK4ypdK5mRFQlR5oYm-jC/s1600/Curcuma+radice+e+polvere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx8qflM1AmHV-eT9CaTMyeBDmSMU_VWjM68UfsjZp_o4E4C7fTDbIraBbXxcfXZj2sLQ4_4-83xMjPuqJwjep4BDbTWIGP1QuGjCHvRsgJSwQe11mhMF2q-TSLK4ypdK5mRFQlR5oYm-jC/s400/Curcuma+radice+e+polvere.jpg" width="400" /></a></div>
La Curcuma, in sanscrito ‘Haladi, ‘Harita’o ‘Haridra’,è un
componente della famiglia dello zenzero (Curcuma longa); è un rizoma dal colore
arancio scuro, è pressoché onnipresente nelle ricette indiane risultando
infatti impiegata nei pasti quotidianamente
in ogni classe sociale indiana[13] per aggiungere calore e sapore acre a
verdure, zuppe o anche solo per aggiungere colore ai piatti. La polvere mantiene a lungo le proprietà
coloranti, ma perde presto l’aroma. Solo
una piccola parte della produzione totale
indiana di curcuma viene adoperata nella medicina o nella cosmesi, occupando
comunque un ruolo importante come ingrediente dei rimedi ayurvedici,
soprattutto grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie. Viene assunta
(generalmente in polvere), per trattare diverse patologie legate a problemi
dell’apparato digerente, ma è anche un
disintossicante, purificatore di sangue, aiuta l’organismo a rispondere in modo
migliore agli allergeni, è un vermicida,
antisettico ed aiuta le difese immunitarie. E’ anche consigliata nei
casi di diabete, e se inalato o assunto con acqua calda insieme all’omum
(Trachyspermum ammi) è un ottimo rimedio
per la tosse ed il raffreddore.</div>
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<br /></div>
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<b>Coriandolo</b></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqqVE6cQ5oScIEbmCdmkORjvV-4n6RcvRK0JGuZHzfsckI-Eok2_QWKLNcTPi0mVrSZaiGUQVJM2LchyS-BFV31UERAza-MtjkwhoPzNLJKCvUraC6dxh7rYhd0wzWGAZGTH-4Z509-KBB/s1600/Coriandolo+semi%252C+polvere+e+foglie+fresche.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqqVE6cQ5oScIEbmCdmkORjvV-4n6RcvRK0JGuZHzfsckI-Eok2_QWKLNcTPi0mVrSZaiGUQVJM2LchyS-BFV31UERAza-MtjkwhoPzNLJKCvUraC6dxh7rYhd0wzWGAZGTH-4Z509-KBB/s400/Coriandolo+semi%252C+polvere+e+foglie+fresche.jpg" width="400" /></a></div>
I semi di coriandolo, interi o macinati (dhania, sabut e
pesa), sono molto profumati. E’ una delle tre spezie più importanti della
cucina indiana, e stanno divenendo molto popolari anche in occidente[14]. E’ una spezia rinfrescante, ed aumenta i
gusti astringenti e dolci. Nelle pratiche ayurvediche è impiegato per aiutare
la digestione, favorisce all’organismo una risposta migliore agli allergeni, ed
aiuta a purificare il sangue. Spesso combinato con altre spezie importanti nei
rimedi ayurvedici, come la curcuma, il cumino, la paprika il cayenne o il
finocchio. Il coriandolo fresco è impiegato come aroma essenziale, e non è
molto facile da trovare per quanto sia invece estremamente semplice coltivarlo
(avrà bisogno di un piccolo angolo del giardino, in cui potrete seminarlo, ed
accudendolo tenendolo al riparo ed innaffiandolo ogni giorno, germoglierà in
poco tempo -20 giorni circa- andranno colti gli steli lunghi circa 15 cm e
prima che dia i semi). </div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Cannella </b></div>
<div class="MsoNormal">
Insieme alla Cassia (Jangli Dalchini), la Cannella (Dalchini
o Darchini) è una spezia molto popolare, ed usata comunemente nella dieta
indiana. Il termine deriva dalla parola araba Dar-al-chini, che significa il
‘legno di Cina’. E una delle prime
spezie che vennero conosciute dall’uomo[15], e viene impiegata comunemente nei
piatti indiani per aumentare od esaltare le proprietà delle altre erbe. E’ una
spezia calda, ed esalta i sapori dolci, pungenti ed amari. E’ ottima per
pacificare il Kapha, e per bilanciare il Vata. Chi avesse bisogno di bilanciare
il Pitta può utilizzare anche la cannella, ma è sempre consigliabile adoperare in
questo caso quantità piccole. Nelle terapie ayurvediche è adoperata per
bilanciare la digestione ed aiutare lo stomaco. Bollito insieme allo zenzero ed
al pepe nero, è un ottimo rimedio per il raffreddore. L’olio di cannella è
impiegato per combattere il mal di testa e fortificare le giunture. Si combina
bene con molte altre spezie, spesso impiegate nella cucina indiana, come ad
esempio lo zenzero, il pepe nero, la paprika, lo zafferano, etc. <i>CYNTHIA CALZOLARI</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[1] Spices
and Condiments <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[2] Ibid.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[3] Ibid.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[4] ‘Spices
and condiments’ – consultabile presso Bibliothè<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[5] Ibid.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[6]
www.chopra.com<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[7] Spices
and Condiments, ibid. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[8] Ibid.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[9] Da ‘Spezie ed
erbe’ – La cucina degli Hare Krishna (testo consultabile presso la sezione
biblioteca di Bibliothè)</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[10] Ibid.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[11]
http://agriexchange.apeda.gov.in/Market%20Profile/one/GINGER.aspx<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[12] Spices
and condiments<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[13] Ibid.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[14] Spezie ed erbe – la cucina degli Hare Krishna</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">[15] Ibid.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">AGGIORNATO IL 16 NOVEMBRE 2015</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-83728031518173286762014-10-22T12:39:00.001+02:002014-10-31T03:32:17.956+01:00Festa indiana di Diwali. Il Ficus donato dal Bhagavat Atheneum e la Cerimonia dell'Albero.<p align="left"><img style="margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline" border="0" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAK7WnLbaQ9jbgkuY3hnsHcJ3RwjInA13MtHQEK7PQqH0Z8IS395H9-WrDmE-OSp396h88SsMldQsdCQw_FEgUkKxhN6pGfOC4R96kEVAubnHZ4wCAPYPbKD1YfYiZWSN5vmno7umxVXvf/s1600/Ficus+religiosa+bonsai+(modific.NV).JPG" width="240" height="232">Il 23 ottobre è il primo giorno della festa di Diwali, ricorrenza nazionale per l'India. Con l'occasione il Bhagavat Atheneum, che ha sede presso il Bibliothè (nella persona di Enzo Barchi), si è fatto promotore insieme con Respiro Verde-Legalberi (l’artista Massimo Livadiotti, che ringraziamo per essere stato la vera anima della manifestazione) e altre associazioni della caratteristica Cerimonia dell'Albero, che si è svolta nel primo pomeriggio (15,30-17 h) nei giardini dell'Istituto di Lingue e Letterature Orientali, in via Principe Amedeo 184, a Roma. </p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-RM1atvCprpw/VFL0ix_o6BI/AAAAAAAAI_w/p_UR4zuKsaU/s1600-h/Messa%252520a%252520dimora%252520della%252520pianta%252520di%252520Ficus%252520religiosa%252520%252528Massimo%252520Livadiotti%252520ed%252520Enzo%252520Barchi%252529%25255B1%25255D.jpg"><img style="margin: 0px 5px 0px 0px; display: inline" title="Messa a dimora della pianta di Ficus religiosa (Massimo Livadiotti ed Enzo Barchi)" alt="Messa a dimora della pianta di Ficus religiosa (Massimo Livadiotti ed Enzo Barchi)" align="right" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLp8ii4UY9fFZUOUOPmBqm_Xffcqk7PExF8ZV8fEMjt7BoNFIXKCoD777UH8aOFtAt11PpBgdsCKIFHJcg6oi0VWlWhcxw5jiOHJCSHXrXHntex-mQcZfwbmom4tzdCPdfB7WSfQiMh1Ce/?imgmax=800" width="400" height="302"></a>Il <em>peepal</em> è l’albero che la nostra associazione ha donato perché fosse piantato simbolicamente nei giardini dell'Istituto. E’ una delle piante sacre dell'India, caro non solo all’Induismo ma anche al Buddismo. Nel panorama indiano appare spesso con la sua imponente caratteristica chioma capace di assicurare ombra a molte decine di persone, e il tronco profondamente solcato. Alcune feste e cerimonie si svolgono proprio sotto i rami di questo albero-simbolo (<em>v. ultima foto</em>).</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-5uBv5fWB7cA/VE_MvAQXWBI/AAAAAAAAJAA/g4sxyU_wDqc/s1600-h/Marialuisa%252520Sales%252520e%252520Rosella%252520Fanelli%252520%252528Ist%252520St%252520Orient%252529%252520M.B.%25255B1%25255D.jpg"><img style="margin: 0px 10px 0px 0px; display: inline" title="Marialuisa Sales e Rosella Fanelli (Ist St Orient) M.B." alt="Marialuisa Sales e Rosella Fanelli (Ist St Orient) M.B." align="left" src="http://lh3.ggpht.com/-1R5xd46XRco/VE_Mv2MgXTI/AAAAAAAAJAI/lpnr71lJgiY/Marialuisa%252520Sales%252520e%252520Rosella%252520Fanelli%252520%252528Ist%252520St%252520Orient%252529%252520M.B._thumb%25255B1%25255D.jpg?imgmax=800" width="320" height="548"></a>Il <em>peepal</em> nella classificazione botanica è <i>Ficus religiosa, </i>una specie delle Moracee caratterizzata da foglie lanceolate che il popolo vede rassomiglianti a un cuore allungato che finisce a punta. La pianta messa a dimora è una pianticella giovane e alta, ben diversa dalle forme contorte e maestose che la specie può raggiungere a maturità nell'ambiente suo proprio. (<em>Qui, in alto, è rappresentata una pianta di Ficus religiosa ottenuta in molti anni di cure assidue da virtuosi del bonsai che colpisce per la sua bellezza</em>).</p> <p>Nella cultura induista, giainista e buddista <i>peepal </i>è considerato "il re degli alberi". <a href="http://lh6.ggpht.com/-OmmQeAXEx-o/VErqPdP60qI/AAAAAAAAJAQ/RswS1kw8aYU/s1600-h/Albero%252520donato%252520e%252520le%252520danzatrici%252520prima%252520della%252520messa%252520a%252520dimora.jpg"><img style="margin: 10px 0px 0px; display: inline" title="Albero donato e le danzatrici prima della messa a dimora" alt="Albero donato e le danzatrici prima della messa a dimora" align="right" src="http://lh5.ggpht.com/-OnPwH4wyT8Q/VErqQEfOlAI/AAAAAAAAJAY/RrNrqxwePnU/Albero%252520donato%252520e%252520le%252520danzatrici%252520prima%252520della%252520messa%252520a%252520dimora_thumb.jpg?imgmax=800" width="300" height="295"></a>E' nominato come albero prediletto da Krshna nella Bhagavad Gita, ma è anche è il simbolo della Trimurti (le radici rappresentano Brahma, il tronco Vishnu, le foglie Shiva). Secondo il buddismo, proprio all'ombra di un peepal Buddha raggiunse l’illuminazione e il nirvana.<br><font color="#ffffff">.<br></font>E' credenza popolare in India che il <em>peepal</em> allevi sofferenze e curi malattie, e che coloro che annaffiano questa pianta avranno benefici per l'intera generazione. <a href="http://lh5.ggpht.com/--Knbhli3Ucs/VE_MymGfcnI/AAAAAAAAJAg/eEafwo6LJ7s/s1600-h/Marialuisa%252520Sales%252520davanti%252520all%252527albero%25255B2%25255D.jpg"><img style="margin: 10px 15px 5px 0px; display: inline" title="Marialuisa Sales davanti all'albero" alt="Marialuisa Sales davanti all'albero" align="left" src="http://lh5.ggpht.com/-LW_RGkTAk3I/VE_Mzb8MHYI/AAAAAAAAJAo/0ouflNyjDCM/Marialuisa%252520Sales%252520davanti%252520all%252527albero_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" width="360" height="311"></a>Oggi si apprende che la pianta è benefica anche secondo la scienza moderna: si è scoperto che le sue foglie producono grandi quantità di ossigeno e hanno azione battericida, e quindi questo Ficus è tra le piante che purificano l’aria da ospitare anche negli inquinati appartamenti cittadini.<br><font color="#ffffff">.<br></font>La cerimonia ha visto la presenza attiva nel rito (che competenza, anche in questo campo!) delle bravissime danzatrici Rosella Fanelli, fondatrice della Scuola di danza Kathak Italia, e Marialuisa Sales dell’associazione Orchestès (qui sopra accanto al giovane albero), alle quali vanno i nostri complimenti anche per l’esecuzione di danze indiane classiche magistralmente interpretate, con una partecipazione all’evento che va ben oltre la perfetta tecnica <font color="#800040" size="2" face="Verdana"><font color="#800040" size="2" face="Verdana"><font color="#800040" size="2" face="Verdana"><font color="#800040" size="2" face="Verdana"><a href="http://lh3.ggpht.com/-JD952r7judI/VErqSUvri1I/AAAAAAAAJAw/pXxupvPBCjY/s1600-h/Festeggiamenti%252520sotto%252520un%252520albero%252520peepal.jpg"><img style="margin: 10px 0px 0px; display: inline" title="" alt="" align="right" src="http://lh6.ggpht.com/-ckZ3jYKLUzs/VErqTXx2s_I/AAAAAAAAJA4/mRrV8rv5Boo/Festeggiamenti%252520sotto%252520un%252520albero%252520peepal_thumb.jpg?imgmax=800" width="390" height="219"></a></font></font></font></font>coreutica. </p> <p><font color="#800040" size="2" face="Verdana">IMMAGINI. 1. Ecco come il peepal può diventare dopo anni di cure di appassionati dell’arte del bonsai. 2. Il momento della messa a dimora nel giardino situato nel cortile dell’Istituto: Massimo Livadiotti ed Enzo Barchi. 3. Il rito prima della messa a dimora del Ficus religiosa: le danzatrici Marialuisa Sales e Rosella Fanelli. 4. La danzatrice Rosella Fanelli. 5. All’ombra del maestoso peepal si usa in India darsi convegno per feste e riti di ogni tipo.</font></p> <p><font color="#ff0000" size="2" face="Verdana">AGGIORNATO IL 30 OTTOBRE 2014</font></p> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-39293801179003577152012-03-02T00:16:00.001+01:002015-01-21T17:10:46.808+01:00Gimnosofisti. Quei saggi o filosofi indiani, asceti e nudi, che zittirono il re Alessandro Magno.<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7j2Yiou-ZQ_AqoGW2yWBEQaQREnkbXlOHGjJg76Nw1diVLTRBlHcfObrjfSBolBLceS7oP5PorlGtv7TVi2W5Pmk6ubAe7IV6G2bvI4RR2_iSDSZhHWNdB9_gWVeyOnN86XfMadmTCrWj/s1600-h/Gimnosofista%252520%252528disegno%252520stampa%252529%25255B5%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Gimnosofista (disegno stampa)" border="0" alt="Gimnosofista (disegno stampa)" align="left" src="http://lh3.ggpht.com/-1X_AcpV0tdU/VL_O6DQLzkI/AAAAAAAAKF8/fHRQvO_qVPc/Gimnosofista%252520%252528disegno%252520stampa%252529_thumb%25255B3%25255D.jpg?imgmax=800" width="204" height="276"></a> IL “VIAGGIO IN INDIA”? LO FACEVANO ANCHE 2300 ANNI FA. Ma è vero che nell’Antichità i giovani di buona famiglia romani e greci già “andavano in India”, con le medesime motivazioni e inquietudini, e spesso con gli stessi equivoci, di oggi? E’ vero che, non solo sul piano commerciale, via Samarcanda, ma anche e soprattutto sul piano filosofico ed esistenziale, i punti di contatto tra India e Roma (e Atene) erano forse più numerosi dei contrasti?</p> <p>E chi, che cosa, cercavano i giovani intellettuali in India? Cercavano le scuole dei gimnosofisti. Proprio come ai giorni nostri, i saggi indiani (ma allora erano veri e propri filosofi, non solo asceti) attiravano dall’Occidente greco-romano, per il mitico, già allora,“viaggio in India”, tanti giovani intellettuali “alternativi” di quel tempo, che in mancanza di torpedoni gialli e <em>crazy bus</em> si accodavano alle carovane di retrovia che seguivano gli eserciti per poter viaggiare ben protetti, e che, se non lo erano già prima, tornavano vegetariani, cultori della filosofia indiana e magari “devoti nudisti”.</p> <p>Ma chi erano questi <a href="http://nicovalerio.blogspot.it/2012/03/gimnosofisti-quei-saggi-indiani-asceti.html"><u><span style="color: #804040"><strong>gimnosofisti</strong></span></u></a>? Intanto vediamo chi erano, tra di loro, quei filosofi-asceti che rispondendo ad un indovinello-trabocchetto riuscirono ad azzittire il potente e colto Alessandro Magno e a fare proseliti perfino tra i suoi ufficiali. Per questo, occorre fare un piccolo passo indietro. Seguiamo la campagna militare del re Alessandro il Macedone in India, e fermiamoci nella città di Taxila dove incontra i filosofi locali che aveva fatto arrestare.</p> <p><span style="font-size: small"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Naga indiano" border="0" alt="Naga indiano" align="right" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnjx8A1ZvxAVdEs-lOY0AeaDc7mpqS_94AjV4fqMSKU7ux5PmjgYiiHueD5kO64_LbdtdPo8C8ShvN9UacK6uBjpbIuYFbnIC_fsZHRAtVxq_mEggy0ZVBW7ot7qFooGg6y8JTNj27s_XG/?imgmax=800" width="180" height="260"></span>L’INDOVINELLO DELLA VITA E DELLA MORTE. “Se volete salva la vita – doveva aver detto il giovane re Alessandro – ditemi, o saggi indiani, e nel modo più arguto e curioso possibile, se sono più numerosi i vivi o i morti; se nutre animali più grossi la Terra o il mare; qual è l’animale più astuto; perché voi gimnosofisti avete incitato il re Sabba alla rivolta; se è venuto prima il giorno o la notte; in qual modo ci si può far amare in sommo grado; come un uomo può diventare Dio; se è più potente la vita o la morte; fino a quando è bene che un uomo viva”. </p> <p>Questo l’indovinello in nove domande – stando allo storico Plutarco – proposto dal giovane e arrogante condottiero (colto, però, e amante della filosofia) che stava invadendo l’India a dieci malcapitati filosofi. Insomma, o i saggi rispondevano (una domanda ciascuno) ai quesiti impossibili di Alessandro in modo brillante, tanto da stupirlo intellettualmente, oppure sarebbero morti. </p> <p>La raffinata pena viene escogitata dal re Alessandro il Macedone [Alessandro Magno] proprio per punire dieci “gimnosofisti”, filosofi e asceti Hindi fatti prigionieri perché avevano istigato alla resistenza il re indiano Sabba e le popolazioni locali. La regola del gioco intellettuale, però, è crudele: chi risponderà peggio morirà per primo, poi di seguito tutti gli altri. Ma chi deciderà sulle risposte? Il decimo gimnosofista, a cui il re macedone affida il compito più ingrato: fare da giudice, cioè dare un giudizio sulla bontà delle risposte dei nove compagni di sventura. </p> <p>UNA BATTAGLIA TRA ASTUTI. Ascoltate le astute risposte dei nove colleghi (<em>v. De Bernardi,</em> <a href="http://www.istitutocalvinocittadellapieve.it/liceo_file/Docenti_home/De_Bernardi_Paolo/studi%20filosofici/Pirrho%20e%20i%20maestri%20indiani.pdf"><span style="color: blue"><em>nota 12</em></span></a>), che s’inventa il decimo gimnosofista comandato “giudice”? Ricorrendo ad ogni artificio dialettico cerca di sventare la minaccia. Dice infatti: “Re, in verità ogni risposta è stata peggiore della precedente”. “Ma se è così – replica il non meno pronto Alessandro – l’ultimo, quello del giudice, è il verdetto peggiore. E allora, sarai proprio tu, giudice, a dover morire per primo”. Ma il gimnosofista giudice non ci sta, e ricorrendo ad un trucco logico analogo al famoso “paradosso del mentitore” (<em>v. qui sotto in nota</em>*) argomenta più o meno così: “Non è possibile, o Re, perché – salvo che tu non fossi mentitore – avevi detto che sarebbe morto per primo chi avesse risposto peggio. Ma, come vedi, avendo risposto uno peggio dell’altro, nessuno di loro può essere indicato come primo”.</p> <p><span style="font-size: small"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgpgeAFttHVnRDWnEJcpqptKe2qU17ek4BC3TpNyVVH1HsiSmpRM62BcKzKoIN30JFg2ObnVR0mq6kCKilKAAX7JVg1wbmRrPAnxmSv_JNVYJZc16f3v7vnXT13K4BJmP0hpWOnzd0aBoe/s1600-h/alessandro%252520magno%25255B5%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 5px 15px 0px 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="alessandro magno" border="0" alt="alessandro magno" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQr4Uy2PLFJ9jyZN-XOX0Cicq_a7CgWTFlOogFNyy-cKrPGm-xq_r24g9isSotIM5MQ5iQYc90w2xr11xEO55IlylxPLSm-ia_YKzWzp8Q-Mi4UEQZWNTFyzOHBBQv3B3I9zbIys5_p4_k/?imgmax=800" width="200" height="285"></a></span>Secondo altri, invece, il gimnosofista-giudice per salvarsi avrebbe risposto così: “Se il mio verdetto, o Re, è realmente pessimo, vorrà dire che ho ben giudicato, perciò non merito la morte. Se invece ho mal giudicato, il mio verdetto non è pessimo, e ugualmente non merito la morte”. In effetti, a pensarci bene, un verdetto “buono” o “cattivo” è quello che assolve o quello che condanna? In altre parole, sarà “buono” o “cattivo” a seconda che sia visto tale dall’imputato o dalla Legge. In questa incertezza semantica si era insinuata la furba risposta del filosofo gimnosofista. </p> <p>E CON QUESTO TRUCCO EBBERO SALVA LA VITA. Alessandro, che fosse vera la prima o la seconda risposta, sarà stato certamente colpito dall’arguzia dei nove gimnosofisti e dall’accortezza del decimo. E non potendo decidere la prima delle dieci condanne, neanche le condanne successive poté ordinare. Così, non essendo in grado di far eseguire la condanna, lascia liberi i saggi gimnosofisti. Anzi, li rimanda da dove erano venuti carichi di doni, conclude P. Magnone nel <a href="http://www.jambudvipa.net/testi/gimnosofisti.pdf"><span style="color: blue"><em>saggio</em></span></a> <em>La risposta di un gimnosofista al quesito di Alessandro sull’origine del tempo: dottrina indiana?</em> </p> <p>MA L’OCCIDENTE AVEVA I SUOI GIMNOSOFISTI. Intanto, va premesso che già allora vigeva nel Mondo conosciuto un certo grado di “globalizzazione”, sia pure con tempi più lenti rispetto ad oggi. Come Romani e Greci avevano sentito dire dei saggi indiani, anche i gimnosofisti conoscevano – e lo dicono subito incontrando gli stranieri occidentali – i filosofi greci. E quindi sanno anche che l’Occidente ha i suoi asceti negatori della civiltà moderna e contestatori dei <em>mores</em> condivisi, insomma i suoi “gimnosofisti”. </p> <p><span style="font-size: small"><span style="font-size: small"><img style="margin: 0px; display: inline" title="" border="0" alt="" align="right" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfX7knh-wnD-RPYBjC9xLFg_MZeh9_bO9hgKEHowU_Hff8WZ-wJWebHR32qPhuGmA1Tylzz8xbcVAbXYhBnj5oI6O6NuOV7JDWh6Xe3jf70_Xi55aW4YwXefHJIDdFBiiV-DUWJMgWvxlz/s1600/Devoti+Naga+Sadhus+in+processione+al+Kumbh+Mela+del+1998.jpg" width="370" height="231"></span></span>L’UOMO DETTO “IL SOCRATE PAZZO”. Per esempio, Diogene di Sinope (412-323 a.C.), l’eccentrico asceta che in spregio delle comodità, del lusso, del rispetto umano, delle convenzioni dell’uomo “moderno” (già allora!) e perfino dell’igiene e della decenza, si vantava di poter vivere dentro una botte vuota, cioè il riparo più piccolo possibile, e senza alcun avere, cioè nudo, perché – diceva – l’uomo non ha bisogno d’altro. Fu soprannominato dai concittadini il “Socrate pazzo” e trattato più o meno come un barbone. Eppure, doveva essere un guru che aveva grande presa sui giovani “alternativi” e “anticonsumisti” dell’epoca, facilmente portati all’entusiasmo e molto influenzabili, come tutti i giovani di tutte le epoche. La sua filosofia era il cinismo (dal gr. <em>κύων-κυνός </em>= cane), così chiamata, non si sa se dagli avversari o dai discepoli, perché l’uomo in fondo, secondo il maestro, non aveva più esigenze di un cane, e poteva vivere proprio come un cane, in tutti i sensi, perfino facendo i suoi bisogni dappertutto, perfino sulle scalee d’un teatro, senza alcun riguardo alle ipocrisie e convenzioni (come la “educazione”) degli uomini. Insomma, ben altra pasta del ricco ed elegante guru arancione Osho Rajneesh! </p> <p>IL COLTO ONESICRITO E I SUOI FIGLI. Un altro Diogene, lo storico Diogene Laerzio, nelle sue <em>Vite dei filosofi, </em>scrivendo dell’entusiasmo che il suo omonimo ma sporco filosofo sapeva creare attorno a sé, parla del curioso caso di Onesicrito di Egina, il quale mandò ad Atene un suo figlio che, preso dall'eloquenza di Diogene, non volle più allontanarsi da lui. Onesicrito mandò allora un altro figlio per convincere il fratello a tornare dal padre, ma anche questi volle rimanere. Onesicrito allora si recò personalmente ad Atene per vedere che cosa stava accadendo. E così conobbe Diogene, e ne fu così affascinato da diventare uno dei suoi discepoli più convinti e fedeli. </p> <p>In realtà, gli Onesicrito dovevano essere due, ed entrambi allievi di Diogene, secondo il filosofo G. Reale. Infatti, un Onesicrito da Astipalea (375 ca.-300 a.C.), storico per la verità non sempre affidabile, consigliere e a suo dire timoniere della flotta di Alessandro Magno, ha lasciato scritto di avere accompagnato il re-condottiero in Asia. Tra la fine del marzo e il principio dell'aprile del 326 a.C., una volta giunti in India, Alessandro Magno, che conosceva l’adesione di Onesicrito al movimento di Diogene, lo inviò per competenza a un incontro con i filosofi indiani, detti dai Greci gimnosofisti [lat. <em>Gymnosophistae</em>, dal gr. <span style="font-family: symbol; font-size: medium"><em>Gumnosofisth<span style="font-family: times new roman; font-size: medium">s</span></em></span>, lett. "saggi" (<em><span style="font-family: symbol">sofisth</span><span style="font-family: times new roman; font-size: medium">s</span></em>) "nudi"(<span style="font-family: symbol"><em>gumnoi</em></span>)]. </p> <p>IL FAMOSO INCONTRO TRA GIMNOSOFISTI E MACEDONI. A due miglia dalla città di Tassila o Taxila (<span style="font-family: symbol"><em>Taxila </em></span>in greco, Taksasila in sanscrito), presso il fiume Indo, nel Gandhara, vicino all'attuale Rawalpindi, città in cui Alessandro poteva contare sull'amicizia del re locale, secondo gli storici Plutarco (<em>Vite parallele: Alessandro</em>) e Strabone (<em>Commentari storici</em>), Onesicrito si trovò davanti a una quindicina di uomini nudi, sdraiati per terra, tra cui un certo Calano (secondo fonti indiane potrebbe coincidere col noto saggio Kalyana) e un certo Mandanis (o Dandamis o Mandana), che quando apparve quel buffo visitatore straniero vestito di tutto punto, col caldo che faceva, indossando anche un cappello macedone, stivali al ginocchio e mantello, scoppiarono fragorosamente a ridere. Lo invitarono perciò a spogliarsi nudo, se voleva parlare con loro. Ma il calore del sole era tale che Onesicrito, nel timore di scottarsi, esitava a togliersi i vestiti. </p> <p>Il saggio più anziano allora lo scusò, e cominciò a parlare dapprima lodando Alessandro, guerriero ma anche amante della cultura, e poi a chiedere notizie di Socrate, Pitagora e Diogene [segno, quindi, che anche allora le idee circolavano rapidamente], uomini saggi e dabbene secondo lui, ma troppo aderenti alle convenzioni sociali [anche Diogene?] e poco attenti alla natura. Ecco, quindi, la prima differenza sostanziale: la Natura. Da questo colloquio, comunque, Onesicrito si convinse che i gimnosofisti erano molto vicini alla dottrina nota in Occidente come “cinismo”. I gimnosofisti, poi, arrivati a Tassila, pranzarono con Alessandro. </p> <p>Da notare che l'incontro di Alessandro con i gimnosofisti – nota G.Giacometti – è successivo alla sconfitta del re indiano Poro (<em>Paurava</em>) sul fiume Idaspe (<em>Vitasta</em>) nell'attuale Pakistan. Secondo le fonti greche Alessandro, fino ad allora, non aveva esitato ad uccidere i filosofi indiani che, a differenza dei rispettivi sovrani, organizzavano la resistenza contro di lui [Plutarco<i>, </i><i>Vita di Alessandro</i>]. Ma nella primavera del 326 l'incontro con i gimnosofisti fu pacifico. Esso avvenne, come già detto, nei pressi di Tassila. E ci sarebbero stati diversi scambi di battute tra Alessandro e due brahmana (<span style="font-family: symbol"><em>bracman<span style="font-family: symbol">e</span><span style="font-family: times new roman; font-size: medium">s</span></em></span> in greco), di cui uno – Calano, appunto – lascia le sue pratiche ascetiche per seguire il re macedone [Strabone, <i>Geografia</i>]. </p> <p>L’EROICA MORTE DI CALANO, IL GIMNOSOFISTA PIU’ FAMOSO. Tra di loro, il vecchio Calano, di 73 anni, spinto dal re di Tassila e disobbedendo al maestro Mandanis, decise di unirsi alla spedizione di Alessandro per consigliarlo a non fare azioni militari avventate (Plutarco). Secondo Nearco, infatti, in India è costume che i saggi si occupino anche degli affari di stato e consiglino i re (Strabone). La sua, quindi, era una missione politico-diplomatica. Il che esclude che i gimnosofisti fossero tutti asceti lontani dal mondo e votati all’atarassia. Calano tenne durante il viaggio lezioni agli ufficiali macedoni interessati alla sua filosofia, tra cui Lisimaco. Ma a Pasargade (Persia) si ammalò per la prima volta nella sua vita, e temendo di non poter più assolvere ai suoi compiti di gimnosofista, decise di togliersi la vita, contro il consiglio dello stesso re Alessandro. Fattasi preparare una pira e fatto accendere il fuoco donò il cavallo a Lisimaco e gli altri suoi averi agli altri nuovi allievi della spedizione greca (Arriano), poi salì sul cumulo in fiamme e recitando inni agli Dei si fece bruciare vivo, senza un lamento, sotto gli occhi insieme terrorizzati e ammirati dei presenti. E mentre Calano bruciava – riferisce Nearco – le trombe suonarono, l’armata schierata dei Macedoni urlò il grido d’onore <span style="font-family: symbol"><em>alalh, </em></span>e gli elefanti, anch’essi schierati per ordine di Alessandro, barrirono. </p> <p>LA “APATIA” COME INSENSIBILITA’ TRASCENDENTALE. Una morte epica che impressionò molto Pirrone e gli altri, e che fu poi tramandata nell’intero mondo greco-romano come simbolo di una <em><span style="font-size: small">απάθεια</span></em> o insensibilità al dolore d’allora in poi attribuita tipicamente ai gimnosofisti (cfr. però l’ammirazione dei Romani per l’analogo gesto del quirite Muzio Cordo, detto Scevola, cioè il mancino, che senza un lamento si fece bruciare la mano destra, che aveva sbagliato nel colpire il re Porsenna) e che fu fatta propria anche dagli allievi europei dei saggi indiani, compresi Pirrone e Anassarco. Quest’ultimo, anni dopo, fatto torturare a morte dal tiranno Nicocreonte, professò anch’egli la sua <em><span style="font-size: small">απάθεια</span></em> proclamando che quello che stavano bastonando non era che il suo sacco, e che il vero Anassarco non era lì. Parole, concetti e insensibilità al dolore che gli venivano dai maestri gimnosofisti, soprattutto dal vecchio Calano (P. De Bernardi nel saggio “Pirrone e i maestri indiani”). </p> <p>I GIMNOSOFISTI: LE DEFINIZIONI. Ma chi era un gimnosofista? Il nome greco è una evidente “allusione sia all’unione di sapienza e dottrina, sia all’esercizio di pratiche ascetiche che comportavano una nudità totale o parziale”. “Gli storici al seguito del re [Alessandro, in Asia] ne descrissero la vita in comunità appartate” [<em>Enc. It. Treccani</em>]. Seguiva, insomma, “forme di vita dedite ad ascetismo e filosofia”. E ancora: Secondo i filosofi greci e romani”, era un “asceta indiano che viveva nudo nei boschi” [A. Gabrielli, <em>Gr. Diz. della lingua It.</em>]. E secondo lo scrittore greco Arriano, più originale, nonostante il loro conclamato estremo spiritualismo, erano sapienti “che dimostravano la propria sapienza attraverso il corpo”. Definizione, questa, molto acuta, “naturistica”.</p> <p>In Europa ne parla anche Giordano Bruno nell’introduzione del <em>De Magia</em>, laddove elenca i vari saggi o maghi nel mondo allora conosciuto: «<em>Magus primo sumitur pro sapiente, cuiusmodi erant Trimegisti apud Aegyptios, Druidae apud Gallos, Gymnosophistae apud Indos, Cabalistae apud Hebraeos, Magi apud Persas (qui a Zoroastre), Sophi apud Graecos, Sapientes apud Latinos</em>». I gimnosofisti erano considerati, insomma, dal religioso occultista Bruno, che riflette il pensiero dominante del Seicento, i più tipici saggi e maghi dell’India, l’equivalente dei filosofi in Grecia, dei druidi in Gallia, dei cabalisti in Israele, dei maghi in Persia, dei sapienti a Roma, dei trimegisti in Egitto. <br>Questi antichi filosofi Hindu perseguivano l’ascetismo al punto da considerare anche il cibo (cfr. Porfirio, <em>De abstinentia et esu carnium</em>) e i vestiti come elementi capaci di sporcare la purezza del pensiero. Dal fatto che spesso vivevano come eremiti nelle foreste, i Greci li chiamavano anche <em>hylobioi</em> (cfr. i <em>Vāna-prasthās</em> delle scritture in sanscrito). Diogene Laerzio riferisce di loro, e afferma che Pirrone di Elide, ritenuto fondatore del puro scetticismo, cadde sotto la loro influenza, e al suo ritorno a Elide si mise ad imitare i loro costumi di vita. Strabone divide i gimnosofisti in brahmani e sarmani (o shamani) [<em>Enc. Britannica</em>], e questi ultimi li divide ancora in aranyaka e "medici". </p> <p>LA QUESTIONE DELLA CORPOREITA’ E DELLA NATURA. Perché i gimnosofisti, nella visione stereotipata e intellettualistica che ne ha dato l’Occidente prima tardo-pagano e poi cristiano, sembrano impersonare tra i saggi del Mondo quelli che più disprezzano il corpo e la Natura. E invece, paradossalmente, con questa curiosa insistenza a esporlo, a dipingerlo, a ornarlo di segni e colori rituali, a bagnarlo nelle acque del fiume sacro, proprio nel corpo, sia pure “purificato”, finiscono per annullarsi e identificarsi. E gli stessi gimnosofisti ne hanno consapevolezza, e lo fanno notare ai visitatori greci. La Natura manca, dicono, ai filosofi occidentali. Perciò “veri saggi”, perché in comunione con se stessi e l’ambiente, mentre i nostri filosofi e teologi disprezzando la Natura e cancellando il tramite con la Natura che è il corpo, mostrano di non capire né se stessi né l’ambiente: sono “saggi ignoranti”. </p> <p>Ecco perché, in questo senso del recupero della corporeità e della nudità atavica, sia pure con modalità paradossali e allo scopo di esibire il disprezzo del superfluo e la povertà dei beni materiali, abbiamo citato e divulgato per la prima volta tra il largo pubblico, nel 1980, il fenomeno dei gimnosofisti, allora noto solo a pochi studiosi specializzati (N. Valerio, <em>Guida al Nudo),</em> sottolineando due fattori caratteristici della nudità degli Antichi: la estrema immagine della povertà, e il simbolo di una religiosità penitente e catartica (cfr. Francesco di Assisi che si spoglia dei ricchi abiti davanti a tutti, resta nudo, e cambia vita), che si ritrova non solo nei proverbiali modi di dire antichi europei, ma anche tra i pensatori (cfr. Montaigne: “Quanti devoti vanno nudi nelle strade in Asia!”).</p> <p>LA NUDITA’ COME PREFERENZA DELLA NATURA PIUTTOSTO CHE DELLA LEGGE. E' vero che la nudità, così come la fermezza nell'ascetismo che tanto colpiva i macedoni si ritrovava – spiega G. Giacometti nel <a href="http://xoomer.virgilio.it/giorgiogiacometti/Saggi/gimnosofisti.htm"><span style="color: blue">saggio</span></a> <em>Gli Studi giainici di L.P. Tessitori e il problema dei gimnosofisti </em>– non solo presso i jaina, ma anche presso altre sette non bramaniche e gruppi interni all'ortodossia vedica, ma, ciò che non è stato sottolineato a sufficienza, essa sembra legarsi strettamente presso i gimnosofisti alla preferenza accordata alla <span style="font-family: symbol"><em>FusiV</em></span>, cioè alla Natura, rispetto al <span style="font-family: symbol"><em>NomoV</em></span>, alla Legge. E' per tale ragione che Mandanis, il più autorevole degli asceti, poteva riconoscere la somiglianza della propria sapienza con quella di Socrate, Diogene e Pitagora, ossia con quella espressa dalla tradizione naturalistica dei socratici, dei cinici e dei pitagorici. Ciò non impediva al saggio indiano di rimproverare loro, appunto, l'eccessivo ossequio al Nomos, difetto che egli riconosceva nella mancata adozione da parte del cinico Onesicrito della regola della nudità. </p> <p>MA OGGI, IN INDIA, SOPRAVVIVONO I GIMNOSOFISTI? Curiosamente, i monaci jain Digambar in India, che ancora oggi rimangono nudi, sono stati identificati da secoli come i probabili eredi dei gimnosofisti da diversi autori. Il cinese Xuang Zang, per esempio, riferì di aver incontrato monaci jain Digambar a Taxila durante il suo viaggio in India nel VII secolo d.C. , proprio nella medesima regione del Punjab dove Alessandro aveva incontrato i gimnosofisti. Ma oggi, come luogo comune, qualunque devoto indiano appena acculturato indica negli asceti ed eremiti Sadhu e Naga Baba, nei saggi Rishi e negli Yogi, i se non i continuatori almeno gli analoghi moderni di quegli antichissimi saggi nudi. Ma i gimnosofisti, come concordano le fonti antiche, erano anche e soprattutto dei filosofi, degli intellettuali, talvolta addirittura dei consiglieri del principe, non o non solo degli eremiti, tantomeno dei reietti della società o dei “fachiri”, come pure si legge. </p> <p>Insomma, i gimnosofisti erano agli occhi dei viaggiatori greci, e tali sono rimasti nei miti dell’Occidente, il <em>non plus ultra</em> insieme della saggezza e del buonsenso, oltreché dell’ascetismo Hindi. Dediti all’astinenza dalla carne e alla meditazione, consideravano il cibo e i vestiti come ostacoli alla purezza del pensiero, e in considerazione di ciò potrebbero avere degli eredi, sia pure molto parziali, negli attuali sadhu, naga, saggi rishi e yogi. Anche se bisogna distinguere tra l’ascetismo e l’eremitaggio come rinuncia, l’apatia come trascendenza dei sensi, e l’intellettualismo filosofico del saggio che interviene nella società, addirittura assume incarichi di stato (cfr. la missione di Calano) e diventa perfino consigliere del principe. Insomma, esistevano varie categorie di gimnosofisti. Una duplicità o ambiguità nota già a Strabone (v. oltre), che andrebbe chiarita e approfondita.</p> <p>GLI ASCETI E GLI ATTIVISTI. Ma i gimnosofisti incontrati da Onesicrito erano o no brahmana, cioè devoti di Brahma in senso stretto? Forse no, a differenza dei primi due personaggi incontrati a Taksasila da Alessandro, indicati esplicitamente come <span style="font-family: symbol"><em>bracman<span style="font-family: symbol">e</span><span style="font-family: times new roman; font-size: medium">s</span></em></span>. Infatti – scrive Strabone – bisogna distinguere, parlando dei sapienti indiani tra attivi e contemplativi: «Nearco, a proposito dei sapienti indiani, dice che sono di due tipi. Gli uni fanno politica in quanto brahmana e si accompagnano ai re come consiglieri, gli altri osservano le cose della natura. Uno di costoro fu anche Calano. Facevano filosofia con loro anche le donne, e di tutti era propria una vita austera». “Coloro che, addirittura uomini e donne insieme (in una sorta di cenobio), osservavano la natura e, verosimilmente, ne seguivano l'esempio, piuttosto che seguire la via della legge, del costume e della politica, erano dunque – possiamo intendere – diversi dai brahmana”. Secondo Nearco, infatti, in India è d’uso che i saggi si occupino anche degli affari di stato e consiglino i re (riferisce lo storico Strabone). </p> <p>INFLUENZA SU PITAGORA, GLI STOICI, GLI SCETTICI E I CINICI. I rapporti con la cultura filosofica occidentale sono quindi più stretti di quanto si possa immaginare. La cultura, le idee, hanno sempre valicato le frontiere. Tanto è vero che, nel famoso dialogo, lo stesso gimnosofista Calano, interrogato da Onesicrito sul suo ascetismo e le sue abitudini, risponde che anche il filosofo greco Pitagora prescrive pratiche analoghe, raccomandando anche di astenersi come cibo da esseri viventi. Come a dire: non sei informato; siamo noi indiani, anzi, che ci meravigliamo della meraviglia di voi greci. Insomma, gli indiani accusano i greci di provincialismo. Con questo confermando anche una tesi degli studiosi, che cioè pitagorismo e brahmanesimo avessero ascendenze comuni. (C.Fucarino, <em>Pitagora e il vegetarianismo</em>). Il che spiega la penetrazione della pratica vegetariana a Roma e ad Atene. Anche il già nominato giovane greco Pirrone di Elide, esponente della scuola scettica, al seguito di Alessandro in India per 10 anni, dal 334 al 323, ebbe secondo Diogene Laerzio contatti sicuri con gimnosofisti, brahmani e saggi indiani, e con maghi persiani, come riporta De Bernardi nel citato “Pirrone e i maestri indiani”): <span style="font-family: symbol; font-size: medium"><em>toiV gumnosofistaiV en India summixai kai toiV magoiV. oqen gennaiotata dokei filosofhsai.</em> </span>Nell’iconografia antica, fino al Seicento, esistono pitture su Pirrone, seminudo, che rifiuta i regali del re Alessandro, con l’austerità d’un gimnosofista d’Occidente. </p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2kg96dSf44xZCK6epU1ReOINO13M3v8IJueqh3GI1UGwMu8Jhue0VT9xCfalcy5c304ETS0_SSevFBsQljaXEsS4kpTpJTi3zpwog3aKrZuhEaDN42dyEr8xxQshwQyCSiUKXZ-GGB5iV/s1600-h/Adamiti%252520e%252520Carpocratiani%252520sterminati%252520%252528piccola%252529%25255B7%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px 0px 5px 5px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Adamiti e Carpocratiani sterminati (piccola)" border="0" alt="Adamiti e Carpocratiani sterminati (piccola)" align="right" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHPesVCU7XPdxO6y99ntrEtPUmCTfsE9dzjARy3pW0yDmJ9MnDLSJ5QL3i0W-2ppqrhCWMff17zWsQtqIN66EHGSvulBx_3IWGux1FHTn5-MPghRQJOrToIIb5LU2ZeZXuHDw5k2_zR-6-/?imgmax=800" width="350" height="222"></a>I GIMNOSOFISTI SONO PIU’ RADICALI. Che i gimnosofisti indiani, nonostante la vicinanza di alcuni loro col Potere, fossero meno integrati, meno rispettosi dei gradi e delle convenzioni della società, insomma più radicali e fondamentalisti rispetto agli omologhi filosofi occidentali, è testimoniato anche dal seguente gustoso episodio. Riporta Arriano che quando la corte del re Alessandro, con Pirrone, Onesicrito e gli altri intellettuali greci, incontrarono i gimnosofisti, alcuni di loro erano stranamente intenti a calpestare in modo vistoso il terreno. Chiesti del perché, risposero: “O Re Alessandro, ogni uomo possiede tanta terra quanta quella che ognuno di noi calpesta, e tu, essendo un uomo come gli altri, faresti meglio a smorzare tanta frenesia che ti porta a vagare per queste vaste lande, lontano dalla tua casa, turbando te stesso e vessando gli altri. Insomma – conclude De Bernardi – i gimnosofisti, senza alcun timore reverenziale, redarguiscono l’arroganza del giovane condottiero macedone, secondo loro tipicamente “occidentale” (tutto è relativo), anziché adularlo e considerarlo, come egli avrebbe preteso, “figlio di Zeus”. </p> <p>SAGGI E RELIGIOSI NUDI ANCHE IN EUROPA, MA SONO STERMINATI. Anche l’Europa cristiana ebbe i suoi “saggi nudi”: erano i devoti delle sette fondamentaliste ed eretiche degli adamiti (o adamiani) e carpocraziani. Gli adepti, grandi conoscitori delle Scritture, si riunivano tutti nudi, uomini e donne, per ristabilire la purezza e semplicità primigenia dell’Uomo, come Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre. Si diffusero dal 130 d.C., sembra a partire da Alessandria d’Egitto, o secondo altri nel IV sec. dC. Loro esponenti furono Epifanio di Salamina, che fu anche vescovo, e un certo Prodico. Li si diceva discepoli di Platone, e certo credevano nella metempsicosi. Puntavano alla perfezione attraverso l’unione dei sessi in una sola persona. Li si accusava, perciò, di abbandonarsi ad ogni sorta di impudicizia, etero e omosessuale. Gli Adamiti, poi, avevano le donne in comune. Per questo, Sant’Eusebio li definì “maghi e fornicatori”. (J. Lignères, <em>La sexualité dans la Magie</em>, Paris 1928). Un loro consistente nucleo sopravvisse nel cuore dell’Europa, dove furono sterminati nel basso Medioevo (sec XV) nel corso delle ricorrenti persecuzioni della Chiesa contro gli eretici. <br><span style="font-size: small">E I NUDISTI MODERNI, HANNO PUNTI IN COMUNE CON I GIMNOSOFISTI?</span> Anche i nudisti di oggi, che per curioso pudore si autodefiniscono “naturisti” (senza accorgersi della contraddizione), possono essere collegati in qualche modo con i gimnosofisti? Forse sì, ma è un legame tenue, e solo se sono davvero naturisti, cioè immersi in una vita “secondo Natura” in tutti i suoi aspetti. Anch’essi, in fondo, almeno i pochi consapevoli e colti, potrebbero proporsi come “nudi e saggi”, in quanto portatori d’una visione intellettuale e anticonformistica del vivere e del pensare fondata sulla comunione tra corpo e Natura e sulla non-violenza (cfr. N. Valerio, <em>Guida al nudo </em>cit.). Certo, in tutt’altro panorama, cioè in ambiente culturale laico e occidentale, imbevuto di edonismo e naturalismo estetico-estatico. Eppure, la stessa ricerca conclamata della semplicità, l’austerità di vita (questo era all’inizio del Novecento lo spirito del movimento), la riduzione dei consumi al minimo, la contiguità con la Natura, compreso il vivere il più possibile all’aria aperta tra i quattro elementi (aria, terra, acqua, sole), e infine la coincidenza in molti nudisti moderni tra filosofia del corpo, amore per la Natura, vegetarismo e una curiosa attenzione all’Oriente (cfr. ai primi del Novecento la famosa comunità internazionale della Casa Anatta sul Monte Verità, in Svizzera, e tuttora lo yoga nudo), sono tipici elementi del più autentico Naturismo nudista originario, che a ben vedere possono essere visti come consistenti residui culturali della tradizione greco-indiana dei gimnosofisti, che ha sparso semi fecondi dappertutto, ed è così giunta fino a noi, in Oriente e in Occidente. <br><font size="2">NICO VALERIO</font></p> <p><font color="#ffffff" size="2">.</font></p> <p><span style="font-size: small"><font color="#804040" size="3" face="Verdana">(*) Epimenide di Creta (VI secolo a.C.), cretese, sosteneva che «i Cretesi sono bugiardi». Era dunque vera o falsa questa affermazione, sapendo che chi l’aveva detta era cretese? Essendo egli, in quanto cretese, bugiardo, la frase non era vera. E se invece Epimenide fosse stato anche l’unico cretese non bugiardo? Anche in questo caso la frase sarebbe stata falsa, poiché dimostra che non tutti i cretesi sono bugiardi. </font></span></p> <p><span style="font-size: small"></span><span style="font-family: verdana; color: blue; font-size: x-small"><font size="3">IMMAGINI. 1. Gimnosofista (disegno). 2. Naga indiano col corpo cosparso di cenere e terra del Gange che si inebria al fumo di droghe. 3. Alessandro il Macedone. 4. Devoti sadhu in processione. 5. Lo sterminio degli adamiti in Europa nel XV secolo (stampa medievale).</font></span></p> <p><span style="font-family: verdana; color: blue; font-size: x-small"></span><span style="font-family: times new roman; color: red; font-size: medium"><font face="Verdana">AGGIORNAMENTO. Il saggio in forma più completa e aggiornata, con l’aggiunta di una ricchissima e unica bibliografia originale greca e latina, è leggibile </font><a href="http://nicovalerio.blogspot.it/2012/03/gimnosofisti-quei-saggi-indiani-asceti.html"><span style="font-family: times new roman; color: red; font-size: medium"><u><strong><font color="#0000ff" face="Verdana">qui</font></strong></u></span></a><font face="Verdana">.</font></span></p> Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-70996343245700114342011-10-15T13:07:00.001+02:002011-10-15T13:11:09.977+02:00Jyotish Sashtra: serata dedicata all’arte dell’Astrologia Vedica applicata alla psicologia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGp6-vF3hx6Nt3R3fDIyMImFeQdLTqfQmNm6Gg324DrdWHJgYlgwV-LXxJ97YSv24MeHh0Y76xFm7oJA6Vd3fPc81uOK3Am2rFNZZcU1HtKN0LAlVy5ZR-i2FN8uGpxPbTOcLTRr3d0SGz/s1600-h/astrologia-vedica%25255B4%25255D.jpg"><img style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline; border-top: 0px; border-right: 0px" title="astrologia-vedica" border="0" alt="astrologia-vedica" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpEospnNW9GJBEKPlMzOvOqSNx97RRV6WJkOdU-bxdnp0zEs8YKLPga6XAAyG96BG5lljJkCo0_2ml4zjg2scchdBSK74DNRMAN9JH_axfG70hKPo_4fN-tXLuXTNVUW-GzWbQlULru5vN/?imgmax=800" width="240" height="240"></a> Una serata eccezionale, dedicata all’introduzione all’Astrologia Vedica, la più affascinante delle discipline esoteriche provenienti dall’antica scienza dei Veda, che spiega la nostra vita e riguarda il nostro carattere e la nostra personalità. <p><strong>Sabato 29 Ottobre 2011, dalle ore 19,00 fino 23,00</strong></p> <p>Tra i vari argomenti: le influenze della luna sulla mente; gli elementi o archetipi primordiali e la loro condotta; le cause dei diversi problemi dell’infanzia; i disordine della coscienza; l’analogia tra l’eclissi e la follia; i condizionamenti e i traumi”</p> <p>Docente: Ramanuja Das tel. 320.9106157 <br><a href="http://www.astrohindu.com">www.astrohindu.com</a> </p> <p>E’ possibile anche cenare nell’attiguo ristorantino ayurvedico indiano.</p> <p>Informazioni, Prenotazioni e luogo dell’evento: Bibliothè, via Celsa, Roma (piazza del Gesù), tel: 06.6781427</p> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-76587178241672027332011-10-05T11:50:00.001+02:002011-10-05T12:16:07.983+02:00Massaggio ayurvedico del Kerala su viso, testa e collo: corso teorico e pratico in 10 lezioni<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHZqanjUXBjx04OU_6y-3yx3kdl56nnMctpsV5Y4Ko2vCYDYcaBB4NI0Qdtkr2QhZvTVkPNE363xfYdu6r7DTtek4k5R5G0vQaDPZgnGDetr5AAF0l1gZyF_LuWnmTgDjCOmVfHOdPewbQ/s1600-h/Massaggio-Testa%25255B5%25255D.jpg"><img style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline; border-top: 0px; border-right: 0px" title="Massaggio-Testa" border="0" alt="Massaggio-Testa" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6wgRA0BL4kanhHjdN_K10FVMgkclNUEDXjuciwyv__tl3ADg670SNJ7GS5KMSCCnbkOCUem7b-vHcqF5affF8Qt97oFk-Ept3zSvlsmZVVo-vU9l8ltUw_Bni31OFmM3LPu_xqF8RWNpm/?imgmax=800" width="280" height="187"></a> <font size="3">IN CHE COSA CONSISTE.</font> Il massaggio ayurvedico del viso, della testa e del collo (<em>Mukhabhyangam</em> e <em>Shiroabhyangam</em>) è l’ideale per la bellezza e il relax: energizza, allevia alcuni disturbi delle vie aeree superiori, elimina lo stress, migliora la vista, contribuisce a ridurre le rughe, migliora la bellezza e la salute dei capelli, in alcuni casi previene mal di testa e mal d'orecchi.</p> <p>Un corso pratico e teorico di facile apprendimento, per imparare a rilassare, a offrire benessere e a massaggiare in modo rapido ed efficace.</p> <p>A ogni incontro una breve introduzione filosofica, cenni di anatomia e fisiologia, precederanno l'acquisizione di varie tecniche di massaggio, alla schiena, al collo e al viso da mettere subito in pratica. </p> <p>Il metodo indiano prevede l’utilizzo di diversi tipi di oli ed estratti di piante, secondo la persona e la tipologia della pelle.</p> <p>Il massaggio del Kerala viene creato su misura per l’individuo, secondo l’antica tradizione Ayurvedica.</p> <p><font size="3">QUANTE LEZIONI, QUANDO E DOVE.</font> Numero lezioni: 10 da 1 ora e 30' circa ciascuna. A partire dal 7 ottobre 2011 c/o Bibliothè, via Celsa 5, Roma. Giorno: venerdì. Orario: 19-20.30. Costo iscrizione e frequenza: euro 185. </p> <p><font size="3">CHI CONDUCE IL CORSO.</font> Sono Marilena Capuzzimati, yoga master, operatrice in massaggio e tecniche ayurvediche, da diversi anni forma insegnanti di yoga e operatori in massaggio ayurvedico. Insegno presso la scuola Asia Darshana di Roma, della quale è direttore didattico e presso l’I.S.U. di Roma. Svolgo attività di ricercatrice e divulgatrice del benessere olistico collaborando con diversi enti pubblici e privati. Partecipo agli obiettivi di sviluppo economico e sociale dell'Onu. per il settore salute. Seguo il corso di laurea in lingue e civiltà orientali presso l'Università La Sapienza di Roma. Ho pubblicato presso le edizioni ISU due dvd (con manuale allegato): “Videocorso di yoga del respiro”, e “Videocorso di yoga per la colonna vertebrale”.</p> <p>Per ulteriori informazioni, iscrizioni, e per ricevere il programma dettagliato scrivere alla email <a href="mailto:asiadarshana@gmail.com">asiadarshana@gmail.com</a> oppure telefonare al 320 3285749.<br><font size="2">MARILENA CAPUZZIMATI </font></p> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-83824572215498200372011-10-01T18:41:00.001+02:002011-10-12T11:41:14.394+02:00Gandhi ai vegetariani: praticare davvero la non-violenza, la coerenza morale e la tolleranza<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKeEzdfTmoUbgbSeFOVAEAp9fWZwvSF5BUzGfO7wlbYIJc3kTC7HwJtiz9K0c7uw-zerpim4BrH4NxmaJyix2yNBlyxIJm-Z_dtrBgv5bhil-cfnjothNHghVtuC2mwfUgWkWru3oMwxPd/s1600-h/mahatma_gandhi%25255B8%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="mahatma_gandhi" border="0" alt="mahatma_gandhi" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR-C5dJ_r39_TOt-fCMJvhB3-oaFDnqsrrCdr1KT-IMig4s79tpFgwI8YU8Z9mauoWx9f6ljp0iW97X97WojrDaexFUQcucJs7Se7J6kd_baCIer438REokbiuzaPYDJC3NyEbrRJo19EM/?imgmax=800" width="180" height="343"></a> <font size="3">GIORNATA DEI VEGETARIANI E DELLA NON-VIOLENZA. ANNIVERSARIO DI GANDHI.</font> Il 2 ottobre è la Giornata della Non-violenza, perché è la data di nascita di Mohandas K. Gandhi. Nato il 2 ottobre 1869 a Porbandar (Gujarat, India dell’ovest), morì a Nuova Delhi il 30 gennaio 1948, a 79 anni, per mano di un fanatico indu. Già quando era in vita, il nome di Gandhi era preceduto dall’appellativo di venerazione <em>Mahatma</em> (“grande anima”, in sanscrito), su suggerimento del poeta Rabindranath Tagore e del filosofo mistico Shri Aurobindo. In India la sua data di nascita è tuttora giorno festivo.</p> <p>E’ stato una singolare, unica, figura di politico: tenace difensore di oppressi e discriminati, sindacalista, filosofo morale, e guida spirituale dell’India. Teorico della disobbedienza civile e della non-violenza (<em>ahimsa,</em> in sanscrito), vegetariano, fautore di una vita semplice al limite dell’ascetismo, con poche cose personali, poco cibo, e un vestito essenziale che fu la sua divisa, il <em>dhoti, </em>corta tunica fatta di <em>khadi,</em> rozzo tessuto a mano di cotone o lana che egli stesso tesseva all’arcolaio portatile o <em>chakra</em>, che poi divenne per suo volere il simbolo dell’indipendenza economica indiana, tant’è vero che è stato inserito nella bandiera. </p> <p>Non solo in India, dove è il Padre della Patria, essendo stato l’ispiratore e il regista delle lotte per l’indipendenza del Paese dal Regno Unito, ma ormai ovunque nel Mondo, Gandhi è considerato uno dei più grandi uomini dell’epoca moderna. Eppure nel 1931, quando venne in visita a Roma, fu ricevuto, sì, dal furbo Mussolini (entrambi nemici dell’Inghilterra), ma non dal papa Pio XI, “perchè – scriveva in un rapporto segreto la polizia – [Gandhi] non ha voluto assoggettarsi ad un vestimento più decente". Cinismo tipico dei riccamente abbigliati uomini di Chiesa. </p> <p>All’Italia era legato in via indiretta, perché profondamente influenzato dalla figura e dal pensiero di Mazzini, di cui teneva sempre in vista un ritratto, come ebbe a sottolineare lo storico e politico G. Spadolini in un discorso tenuto all’Università di Calcutta (25 gennaio 1994), poi apparso in parte sul <em>Messaggero</em> (25 febbraio 1994). Però, le agitazioni promosse da Mazzini – aggiungiamo noi – tutto erano fuorché non-violente.</p> <p>Come vegetariano Gandhi fa parte della bella lista dei grandi uomini vegetariani, alcuni dei quali suoi contemporanei, come Lev Tolstoi, G.B.Shaw, e negli ultimi anni della loro vita anche Albert Einstein e Albert Schweitzer. «Le generazioni a venire crederanno a fatica che un individuo in carne e ossa come questo ha camminato su questa terra», disse di lui con ammirazione lo scienziato Einstein. </p> <p>Ed è paradossale che il giovane Gandhi provenendo dall’India, allora molto più di oggi vegetariana, avesse ripreso l’interrotta tradizione vegetariana di famiglia solo dopo essersi stabilito a Londra per studiare da avvocato (1886). Merito – racconta lui stesso nella autobiografia <em>La mia vita per la libertà</em> – dei ristoranti vegetariani che già alla fine dell‘800 esistevano nella capitale inglese. Divenne, così, socio della Vegetarian Society. </p> <p>Come teorico della azione diretta e della disobbedienza civile con metodi duri ma rigorosamente non-violenti e non cruenti, ebbe grande influenza sui movimenti di liberazione e sulle più diverse minoranze emarginate. Dopo la sua scomparsa, dagli anni 50 in poi, si ispirarono al suo metodo molti difensori dei diritti civili provenienti dalle più diverse ideologie, tra i quali, in ordine cronologico, Aldo Capitini, Martin Luther King, Marco Pannella, Nelson Mandela, Aung San Suu Kyi. </p> <p><font size="3">TUTTI VEGETARIANI? MAGARI!...</font> Il 3 ottobre, il giorno successivo all’anniversario gandhiano – bella coincidenza – si celebra la <a href="http://www.corriere.it/salute/nutrizione/11_settembre_30/vegeteriani-giornata-mondiale-serafini_59efe012-eb87-11e0-bc18-715180cde0f0.shtml"><strong><font color="#800000">Giornata</font></strong></a> Mondiale del Vegetarismo. I vegetariani, sia moderati (<em>lacto-vegetarian</em> o <em>lacto-ovo-vegetarian</em>, per i quali ora abbiamo creato il primo <a href="http://love-lacto-ovo-vegetarian.blogspot.com/"><strong><font color="#800000">blog</font></strong></a> <br>di supporto scientifico e pratico), sia radicali, cioè <em>vegan</em> (solo cereali, legumi, verdure, frutta e semi oleosi), stanno aumentando ovunque, anche in Italia. </p> <p>Una circostanza assolutamente positiva, anche se riteniamo molto sovrastimati i dati diffusi dalle indagini demoscopiche. Nella Penisola saremmo 5 milioni su 60 milioni? “Ma dai…”, direbbe ridendo qualche ragazza veg che sa bene quanta fatica richiede ogni volta trovare altri veg con cui organizzare una gita, una vacanza, perfino una cena… Un dato che stride con la nostra esperienza quotidiana: perfino coloro che possono vantarsi di “conoscere tutti” negli ambienti un tempo noti come “alternativi” o tra i frequentatori dell’alimentazione naturale, ebbene, perfino loro, si lamentano perché in realtà conoscono pochissimi vegetariani. Addirittura, non è vegetariana, è stato constatato – e questo è davvero il colmo – buona parte dei frequentatori delle conferenze delle associazioni vegetariane! Il Mahatma si rivolta nella tomba.</p> <p>E allora, la gente non dice la verità quando è intervistata? Molto probabilmente. Per motivi psicologici che stanno dietro il meccanismo stesso dell’inchiesta demoscopica. Esiste, infatti, una diffusa tendenza potenziale, specialmente tra i giovani e le donne, al cibo non-violento, quello cioè che non richiede l’uccisione degli animali. Quando ad un giovane già sensibilizzato o animalista o spiritualista l’intervistatore chiede se è vegetariano o se almeno lo sta diventando, o se ama e rispetta gli animali, o se è utente o vorrebbe diventare utente di negozi “bio”, ecco che il giovane è portato a rispondere in buona fede di sì. Perché in effetti apprezza questi valori. E’ un desiderio il suo, anzi un proponimento, più che una realtà. Una decisione che ha appena preso… proprio durante l’intervista, ma che non essendo ben meditata dura poco.</p> <p>Inoltre esistono motivi commerciali che spingono a ideare questionari capaci di dare cifre elevate. Le rilevazioni sociologiche sono quasi sempre pensate su commissione di aziende o settori produttivi. Ed è noto che esiste un lucroso business attorno al pubblico vegetariano e “bio”, spesso molto consumista (altro che Gandhi e il suo arcolaio per filare!) e poco critico verso le vanterie della pubblicità. Un mercato, perciò, che fa gola alle ditte produttrici che si sono gettate a capofitto sull’alimentazione alternativa, alla faccia del Mahatma e della sua purezza anti-consumistica.</p> <p><font size="3">COERENZA MORALE E TOLLERANZA.</font> Insomma, che i vegetariani italiani siano 5 milioni o solo – più probabilmente – 500 mila, troviamo davvero poco “gandhiani” e poco coerenti moralmente, per stare al messaggio di Gandhi, non solo tutte le falsità, esagerazioni e mistificazioni sul vegetarismo, ma anche i tanti vegan e vegetariani aggressivi ed estremisti, come quelli che nei cortei (p.es. al Veggie Pride che si svolse a Roma) urlano “morte ai macellai”, oppure quelli che “odiano” gli esseri umani “perché mangiano carne”, quelli che diffamano i vegetariani non “abbastanza” vegetariani, quelli che vorrebbero costringere gli altri alla dieta “perfetta”. Il Mahatma ha sempre raccomandato, invece, di non seminare odio, neanche attraverso il perfezionismo. E infatti era il primo a confessare i suoi difetti, anche in tema di dieta. </p> <p>Insomma, la non-violenza e la benevolenza non si mostrano soltanto a tavola, come purtroppo crede la maggioranza dei vegetariani, ma a qualunque ora, ogni giorno, in tutta la vita, e verso tutti gli esseri. Solo a quel punto la scelta vegetariana è un gesto coerente e nobile. Coerenza morale e tolleranza: questo il senso del messaggio di Gandhi ai vegetariani. Chi mostra sensibilità e amore verso gli animali, deve fare lo stesso con gli uomini. E trattar bene gli animali non ci assolve certo dal “peccato” dell’aggressività, cioè del trattar male gli uomini e le donne con cui condividiamo questo Mondo. Ebbene, quanti sono i vegetariani che pensano e agiscono così? Pochissimi.</p> <p>Per tanti motivi, insomma, l’anniversario di Gandhi e la Giornata mondiale vegetariana sono una coincidenza che va sottolineata. Per ricordare i due eventi, riportiamo di seguito il discorso sull’etica del vegetarismo tenuto da Gandhi alla Società vegetariana di Londra il 20 novembre 1931. <br><font size="3">NICO VALERIO</font> </p><br> <p><font size="3"></font></p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAVAKSG24WGnlBn_F2NT-si-fwiGsiAdqepc2ANI1hCwS84Dx_G0rd5G-QeqZ0zzVglb1tEIFn8gyxWenNMJDfMdV8gw-GhkSEw5SyfPbrj1NC87V5o8AhJn1e-D9ZDSFpMCLO-3URiR1c/s1600-h/gandh%252520conferenza%252520London%252520Veg%252520Soc1931%25255B9%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="gandh conferenza London Veg Soc1931" border="0" alt="gandh conferenza London Veg Soc1931" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiurNTgjSSfCHMibzGClufi9RxjnuDpqCZY9iphyZOXYGcwYdUk95v9QHq-EO1qAcHccq92r3tnzSP2WZ8iSlj40Y_HvqNqjoYT-87YLXq2M5AZ7f8I9wZguqCR9iBL_WHOflNfSI_Qwzsn/?imgmax=800" width="350" height="228"></a><font size="3">LA CONFERENZA DI GANDHI.</font> «Sig. Presidente, colleghi vegetariani e amici, non c'è bisogno che vi dica il piacere che ho provato quando ho ricevuto l'invito a questo convegno, perché mi ha rinfrescato vecchie memorie e ricordi di belle amicizie formate con vegetariani. Sono particolarmente onorato di trovare alla mia destra il sig. Henry Salt. Proprio il libro di Salt <em>La giustificazione del vegetarismo </em>mi ha dimostrato perché, a parte un'abitudine ereditaria e il rispetto per un voto che mi fu imposto da mia madre, era giusto essere vegetariano. E' stato lui a dimostrarmi perché è dovere morale dei vegetariani non vivere a spese dei nostri amici animali. E' quindi un piacere ulteriore per me trovare il sig. Salt in mezzo a noi. </p> <p>Non voglio rubarvi troppo tempo con le mie varie esperienze di vegetarismo e nemmeno intendo raccontarvi le grandi difficoltà con cui mi sono confrontato nella stessa Londra per rimanere fedele al vegetarismo, ma vorrei condividere con voi alcune riflessioni che ho maturato sul vegetarismo. Quarant'anni fa avevo l'abitudine di fare amicizia facilmente con altri vegetariani. A quell'epoca non c’era quasi nessun ristorante vegetariano a Londra che io non avessi visitato. Mi ero infatti prefissato di visitarli tutti, sia per curiosità che per studiare le possibilità del vegetarismo. Naturalmente, ero venuto in stretto contatto con molte persone vegetariane. Mi resi conto che a tavola le conversazioni spesso riguardavano il cibo e le malattie, e che i vegetariani che si sforzavano di rimanere saldi nel loro vegetarismo lo trovavano difficile dal punto di vista della salute. </p> <p>Non so se ancora oggi abbiate di queste discussioni, ma all'epoca io partecipavo a discussioni tra vegetariani e anche tra vegetariani e non-vegetariani. Mi ricordo una di queste discussioni, tra il dott. Densmore e il defunto dott. T. R. Allinson. Allora i vegetariani avevano l'abitudine di non parlare di altro se non di cibo e malattie, ma io credo che questo sia il modo peggiore di occuparsi della questione, e mi rendo conto anche che proprio coloro che diventano vegetariani perché sono affetti da questa o da quella malattia - ossia, solamente per una motivazione salutistica - poi in buona parte tornano indietro. Mi sono reso conto che per rimanere fedeli al vegetarismo è necessaria una base morale. </p> <p>Quella per me fu una grande scoperta nella mia ricerca della verità. Già in giovane età, nel corso delle mie sperimentazioni, mi resi conto che una base egoistica non sarebbe servita allo scopo di elevare l'uomo sempre più in alto lungo i percorsi evolutivi. Ciò che serviva era uno scopo altruistico. Mi resi anche conto che la salute non era affatto monopolio dei vegetariani. Trovai molte persone che non avevano pregiudizi in un senso o nell'altro e trovai che in genere i non-vegetariani potevano godere di buona salute. Mi resi anche conto che per parecchi vegetariani era impossibile rimanere tali perché avevano fatto del cibo un feticcio, e perché pensavano che diventando vegetariani avrebbero potuto mangiare lenticchie, fagioli e formaggio a sazietà. Ovviamente per queste persone non era possibile conservare una buona salute. </p> <p>Meditando su questi temi, arrivai alla conclusione che un uomo dovrebbe mangiare con frugalità e ogni tanto digiunare. In effetti nessun uomo o donna mangiava davvero con moderazione o consumava solo la quantità di cibo richiesta dal corpo. Siamo facili prede delle tentazioni del palato, e quindi quando qualcosa ha un gusto delizioso non ci preoccupiamo di prendere un boccone o due in più. Ma non ci si può mantenere in salute in queste condizioni. Pertanto mi resi conto che per mantenersi sani, non importa quanto si mangi, è necessario ridurre la quantità di cibo e il numero dei pasti, diventare moderati, sbagliare in difetto piuttosto che in eccesso. Quando invito degli amici a condividere il cibo con me non li forzo mai a prendere nulla se non quello che desiderano. Al contrario, dico loro di non prendere una cosa se non la vogliono. </p> <p>Ciò che desidero farvi notare è che i vegetariani devono essere tolleranti se vogliono portare gli altri al vegetarismo. Adottiamo un po' di umiltà. Noi dovremmo fare appello al senso morale delle persone che non hanno le nostre stesse idee. Se un vegetariano si ammalasse, e un dottore gli prescrivesse brodo di manzo, allora io non lo chiamerei vegetariano. I vegetariani sono fatti di materiale più robusto. Perché? Perché il vegetarismo riguarda la costruzione dello spirito, non del corpo. L'uomo è qualcosa di più che carne. E' la spiritualità dell'uomo ciò di cui ci occupiamo. Perciò la base morale dei vegetariani dovrebbe essere la consapevolezza che gli uomini non sono nati carnivori ma per vivere della frutta e delle piante che crescono sulla terra. So che tutti facciamo degli errori. Io rinuncerei al latte se potessi, ma non ci riesco. Ho provato moltissime volte, ma non riuscirei a recuperare le forze dopo una malattia seria senza tornare al latte. Questa è stata la tragedia della mia vita. Ma la base del mio vegetarismo non è fisica, bensì morale. Se qualcuno mi dicesse che morirei se non prendessi del brodo di manzo o di montone, anche su prescrizione medica, io preferirei la morte. Questa è la base del mio vegetarismo. </p> <p>Ah, come sarebbe bello pensare che tutti noi che ci definiamo vegetariani avessimo questo fondamento! Ci sono stati migliaia di carnivori che non sono rimasti tali. Ci deve essere un preciso motivo per fare quel cambiamento nelle nostre vite, per adottare usi e costumi diversi da quelli prevalenti nella nostra società, anche se a volte quel cambiamento può urtare le persone a noi più vicine e più care. Per nulla al mondo bisognerebbe sacrificare un principio morale. Pertanto il solo fondamento per avere una società vegetariana e per proclamare un principio vegetariano è, e deve essere, di tipo morale. Io che vado in giro per il mondo non sono qui per dirvi che in genere i vegetariani godono di una salute molto migliore rispetto ai carnivori. Appartengo ad un paese che è prevalentemente vegetariano per abitudine o per necessità, pertanto non posso testimoniare che questo mostri una resistenza, un coraggio o un'esenzione dalle malattie molto maggiori, perché è una cosa specifica, personale. Richiede obbedienza, scrupolosa obbedienza, a tutte le leggi dell'igiene. </p> <p>Insomma, quello che i vegetariani dovrebbero fare non è sottolineare solo le conseguenze fisiche del vegetarismo, ma ricercare le sue conseguenze morali. Anche se non abbiamo ancora dimenticato che abbiamo molte cose in comune con gli animali, non ci rendiamo conto abbastanza che ci sono molte cose che ci differenziano da essi. Ovviamente, esempi di vegetarismo nella mucca e nel bue – che sono vegetariani più perfetti di noi – ma c'è qualcosa di più elevato che ci chiama al vegetarismo. Perciò ho pensato che, nel tempo in cui ho il privilegio di parlarvi, vorrei semplicemente sottolineare il fondamento morale del vegetarismo. E vorrei dire che ho appreso dalla mia stessa esperienza, e dall'esperienza di migliaia di amici e compagni, che loro sono appagati, per quanto riguarda il vegetarismo, dal fondamento morale con cui sostengono la loro scelta. </p> <p>Per concludere, ringrazio tutti voi per essere venuti e per avermi permesso di incontrarvi di persona. Non posso dire che fossi abituato a vedervi quaranta o quarantadue anni fa. Immagino che i volti della Società Vegetariana di Londra siano cambiati, sono pochissimi i membri che, come il sig. Salt*, possono vantare una partecipazione alla Società che supera i quarant'anni». <br><font size="3">M.K. GANDHI </font></p> <p><font color="#800000" size="2" face="Verdana">IMMAGINI. 1. Gandhi in una caricatura anonima. 2. Gandhi durante la stessa conferenza del 1931 presso la London Vegetarian Society di cui tratta il presente articolo. Alla sua destra il vecchio esponente vegetariano H.S. Salt. (fonte: sito italiano di International Vegetarian Union, a cui si deve anche, in parte, la traduzione).</font></p> <p><font color="#000000" size="2" face="Verdana">*Henry S. Salt, a cui accenna Gandhi, oggi quasi dimenticato (ma qualche suo libro è ancora ristampato nei Paesi anglosassoni), era stato dirigente dell’Università di Eaton dal 1875 al 1884 e segretario onorario della Lega Umanitaria dal 1891 al 1919. Vegetariano per oltre 50 anni, aveva circa 80 anni al momento del discorso di Gandhi. Riteneva la società umana ancora terribilmente violenta e primitiva, come mostra il polemico titolo d’un suo libro scritto a settant’anni: “Settant'anni tra i selvaggi”. </font></p> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-4678820535106979632011-09-18T19:30:00.001+02:002011-10-20T01:33:16.091+02:00Arte. Femmina e maschio, sacro e profano, sessualità e spiritualità, in Birgitt Shola Starp<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfARbxLM19DCFp2pQW5yIzT0ks1VkhEGjLxzMwQb0IcbLhXmPGRdQ1PQzVajVdlbb9uQkGsAy8JZSpTxe_X5l_rS9XWYIORzjRLdzmzsE0hCxbmp-0IubtFKIGm5EW0HL1gsqxp_o4zc6J/s1600-h/Birgitt%252520Starp%252520Eden%252520scultura%25255B5%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 5px 15px 0px 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Birgitt Starp Eden scultura" border="0" alt="Birgitt Starp Eden scultura" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlW44q61zq5kCz8tZb435vjIIJdbgTn9obM5CbVqwq4oxR-MDXI6YTZ95bivcXGLZhsfyn-ILKDCbelWxaAw9lnQSk5qSnLsa9jhByXB5HWBpgAHTju56OgBUhU2hnxjp5PyrZ6RM41onc/?imgmax=800" width="200" height="407"></a> E’ l’arte che rappresenta la vita, o – specularmente – è la vita che dà corpo all’arte? Solo lei, Birgitt Starp, potrebbe dirci quale dei due aspetti del medesimo processo la riguarda più da vicino. </p> <p>Vera cittadina del Mondo, nata a Leverkusen (Germania,1952), vissuta in Danimarca e in innumerevoli città europee, apprese fin da giovanissima le più diverse tecniche con i più vari materiali. Trasferitasi a vent’anni (ed erano gli avventurosi, ormai mitici, anni Settanta, pre-Adsl e pre-Aids) ad Anticoli Corrado, il paesino delle “belle donne” che aveva fornito le migliori modelle ai pittori tra ‘800 e ‘900, fino a diventare negli ultimi 30 anni un covo alla moda un pò snob di artisti stranieri innamorati dei suoi vicoli, dei suoi archi e delle sue antiche case di pietra grigia, la versatile Birgitt Maria Shola Starp – direbbe un biografo romantico – più che “fare l’artista”, ha sempre vissuto “la vita come arte”. Dal padre, uomo poliedrico con la passione per la fotografia, il disegno e la scultura, dalla nonna paterna, pittrice accademica, e dal bisnonno, scultore professionale, deve aver ereditato i cromosomi giusti per masticare forme e colori come altri ingoiano cibo. </p> <p>Così, come non ha mai scelto tra pittura, collage e scultura, allo stesso modo il suo io deve aver deciso che è più comodo restare atarassicamente sospeso, con la saggezza d’un io orientale, tra forma e contenuto, finito e non-finito, tradizione e avanguardia, realismo e astrattismo. Che è come dire librarsi come bambini, cioè artisti, tra Cielo e Terra, sacro e profano, ragione e irrazionalità. E perciò, a ragione, ha pensato bene di alternarli e compendiarli tutti in qualcosa che possa rappresentare non solo se stessa, ma la complessità e contraddittorietà dell’artista, o forse dell’Uomo di oggi. Ci è riuscita? Al pubblico, visitatori e critici, scoprirlo.</p> <p>Curiosa di tutto, nomade, instabile, avventurosa del sapere e del fare, insomma tipica e intelligente esponente di quella cultura alternativa che, appunto, nei creativi anni Settanta aveva trovato in una società ancora ingenua e libera il terreno ideale per esprimere il meglio di sé (e quale differenza con i bui decenni che seguirono!), la Starp ha esposto le sue opere ovunque trovasse uno stimolo inventivo. Dalla pittura alla scultura, dal trompe-l’oeil al restauro, dalla grafica alla ceramica, dalla scenografia all’architettura d’interni, nessun aspetto della creazione con linee, forme e colori le è sconosciuto. Ha lavorato e studiato, tra gli altri, con Manfred Dietrich, Carlo Toppi, Heinz Inlander, Eric Hebborn, Alexandro Kokocinski. </p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA0YnkWJvl8baZN8i0lFPi4sARuCCnrjR-JBqrrKEZwBg-XhH99mkMZQZPwpqhteBpUGpqB8O42KAecL08mdsLDuytcFeVFZU40xg2H0KlvoH5L7tIRUKhITlr-NS7Ph15toNuwVnjfviV/s1600-h/Birgitt%252520Starp%2525201%25255B7%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 5px 15px 0px 0px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Birgitt Starp 1" border="0" alt="Birgitt Starp 1" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLF6sb2af8GHttdaf3_DF73d-D8HQMBbJ2TxivjgOD-uDxB8YePlSpp055UFMlkgK3shwjD9L2GtTq9N3VP1UFajc9dg9LQiOY9ClQhEuYEWWCq0JC2RIlDyS1VRZG1AwjsvuCjrn3aG5N/?imgmax=800" width="280" height="393"></a> Nel frattempo cresceva in lei, come persona, la curiosità e la sensibilità particolare per l’esoterico, per l’aldilà o l’aldiqua del conosciuto, da cui è scaturito l’interesse e l’apprendimento professionale di tecniche olistiche di autoguarigione, il reiki, le varie forme di meditazione attiva, il respiro consapevole o rebirthing, il t'ai chi, il kundalini yoga, collabora con un centro di meditazione a Torino (Devamani), traduce e cura "Il libro del Rebirthing” di Halbig e Orr, trascorre un mese in un ashram (monastero hinduista) a Haidakhan (nel Nainital, India), frequenta il centro spirituale Fazvida presso Comandatuba (Bahìa, Brasile), conduce seminari di autocontrollo e creatività in Croazia e Slovenia, traduce il libro tratto dai seminari di Jasmuheen sulle ricerche del potenziale umano con tecniche di meditazione ("L'arte di vivere in risonanza"), conduce seminari sul respiro consapevole all'Oasi Francescana di San Cosimato (Vicovaro), va in India (Delhi, Agra, Khajuraho, Benares) con il gruppo sloveno di tantra yoga. </p> <p>Ma è attratta anche e soprattutto dai significati plurimi della complementazione dialettica uomo-donna, maschio-femmina. La sua meditazione la porta ad ipotizzare un legame intrinseco tra religioni e sessualità. “Religione e spiritualità – ha scritto la Starp presentando la mostra “Il-La”– sembra che siano da sempre imperniati sul sesso: per esaltarlo, come nei riti dionisiaci, e nelle celebrazioni di fertilizzazione della natura con un amplesso tra sacerdotessa e re, o per ripudiarlo, come nelle associazioni monastiche medievali”.</p> <p>Del resto, “nelle storie sacre del mondo – dice la pittrice – gli Dei sono sempre stati molto indaffarati a procreare divinità e semidivinità con Dee e donne. L'atto sessuale, nell'ottica umana, era intimamente legato al Divino, e rappresentato senza falsi pudori. Nelle opere d'arte, l'amplesso fu simbolico del mistero della vita, dell'unione fra opposti, della procreazione e della morte. Unirsi sessualmente permetteva agli umani l'esperienza condivisa dell'estasi, essere partecipi del Divino”.</p> <p>Non per caso gli organi sessuali (<em>yoni, lingam</em>) nell’antica India e perfino nella nostra cultura Etrusco-romana (le falloforie, il mito del fallo come beneaugurante, il traslato dell’uovo come simbolo di fertilità che nasconde la sessualità ecc), erano stati divinizzati. Ma allora, si chiede con l’ingenuità di un bambino la pittrice: “o nell'antico mondo erano tutti sessodipendenti, oppure la nostra eredità religiosa-culturale è sessofobica ed ha erroneamente sradicato il sesso dal suo sacro suolo originario, a detrimento della nostra gioia di vivere, della nostra innocenza, intelligenza emotiva, della nostra capacità di amare e avere compassione per l'intero creato, e a discapito della salute psicofisica della nostra prole nata da repressione e possessività”.</p> <p>Fatto sta che “l'ideologia religiosa e sociale che noi abbiamo ereditato nel mondo di oggi, sia essa cristiana, ebraica o musulmana, costringe la sessualità in forme che di fatto non sembrano più naturali”, sostiene Birgitt Shola Starp. Anzi, “dai pulpiti ecclesiastici” si indicano modelli di vita contro Natura, ripudiando il sesso come anti-spirituale, il che costringe gli ecclesiastici a ipocrisie e segrete pratiche sessuali, spesso perfino pedofile, nate da questa repressione”. </p> <p>E invece, il sesso è non solo “L’origine del Mondo” (e il pensiero – aggiungiamo noi – corre all’omonimo celebre e scandaloso dipinto di Courbet sul sesso della donna, o all’analogo sonetto “La madre de le Sante”, del poeta romanesco G.G.Belli, con ben 41 sinonimi), ma appunto, e a maggior ragione, l’origine dell’arte, come sembra sostenere la Starp. Insomma, il famoso mistero dell’arte potrebbe essere anche “Il mistero dell'unione sessuale”, vero <em>mysterium coniunctionis</em>, inteso come incontro emotivo, sensuale, fisico e spirituale tra due esseri umani”. Così, “dalle rappresentazioni più o meno esplicite dell'amplesso – dice la Starp – emergono riverberazioni antiche, ingenue, misteriche, spirituali, simboliche, magiche e divine, esoteriche, oppure pornografiche. E che cos’è poi la pornografia, se non sesso come dominio maschile sulla donna-oggetto?”</p> <p>Ma, a poco a poco, la pittrice arriva a intuire che non solo l’immaginato Dio, proprio perché supposto onnipotente, uguale ad ogni cosa, possa essere anche femmina, anziché solo maschio; ma che gli dèi – antichi e moderni – siano molto interessati al sesso. Questa intuizione ha qualche riscontro nella sua produzione artistica. In alcune opere la sensualità va cercata; ma in altre è un elemento appariscente <em>ictu oculi</em>. E pensiamo soprattutto alla scultura qui esposta (<em>v. prima immagine, dal titolo “Eden”</em>), in una stilizzazione che fa pensare all’archetipo femminile, alle statuette preistoriche della Grande Madre, alle antiche icone della fertilità.</p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM_jPfRBtprppCrs9_tEgvZ1nmfOYjc8ismJypRqiSkG5FT81XG-BRaYLIS9YYIjA9QhDQlkcO1NvHqbs3SEvCe08LHkh5izYKK_pLAc6mVQDlD7SDBkI8tCnErqFQPdAZ_dBiCg-zsMu-/s1600-h/Birgitt%252520Starp%252520Ascesa%252520materiali%252520diversi%25255B5%25255D.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 5px 0px 0px 5px; display: inline; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px" title="Birgitt Starp Ascesa materiali diversi" border="0" alt="Birgitt Starp Ascesa materiali diversi" align="right" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHESVQ0GXnqfzhoeLTjrrxr1AVozFC4-smfHyWmST4PIpaw_U747TtfA6G479r_A8ZBsOsoQXu979ENHRKs4DrSDf6VE1z7LKed6MnKhCpNXjSMV-Pr8sg2QY4kOleZE018ogLme54jfFR/?imgmax=800" width="230" height="425"></a>In questo periodo si collocano diverse mostre dedicate al tema della donna e della sessualità, come la mostra di pittura, scultura in bronzo, legno, ceramica raku e collages sull'integrazione maschile-femminile, dal titolo "Il-La", alla Galleria Grasch (Lissone), dalle cui note scritte dalla pittrice stessa abbiamo riportato i brani sopra citati. E poi ancora la partecipazione al percorso interattivo Medadonne della cooperativa Arte-aniene con le sculture “Donne, Dee e Madonne”, la scultura ‘Unio mystica 4’ e il dipinto polimaterico ‘Kuschelbild’ alla mostra collettiva di arte erotica ‘Voglia Dio Pennello’, Galleria Pent’Arte (Roma). </p> <p align="left">Del resto il pennello è un pò il Dio dei pittori. Specialmente delle pittrici. Una leggenda vuole che una celebre pittrice anticonformista del passato, tale Neera, nota per i suoi soggetti erotici, interrogata su come mai avesse intrapreso la carriera della pittura, rispondesse che in fondo, a ben vedere, la sua era una scelta conseguente. Che altro è, infatti, un pennello – spiegò ai presenti allibiti – se non il paradigma perfetto dell’organo sessuale maschile, composto com’è di un’asta e di molti peli? La sessualità, ad ogni modo, sembra permeare sia l’arte antica, sia la moderna, e l’intuizione della Starp è assolutamente fondata.</p> <p>Infine, la Starp ha continuato l’attività didattica e le partecipazioni a mostre e concorsi espositivi ovunque. Sue opere – leggiamo dal materiale allegato – sono esposte permanentemente al Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado (Rm), Italia; alla Biblioteca di Subiaco (Rm), Italia; alla Galleria Bellavista Vordingborg, Danimarca; alla biblioteca di Pucisca, isola di Brac, Croazia; alla galleria Stanza Rosa di Anticoli Corrado. Sue opere sono in collezioni private in Germania, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Svezia, Norvegia, Australia, Croazia, Slovenia, Canada, Brasile, Stati Uniti, Costa Rica. Fa parte delle associazioni di Scultori Danesi (Copenaghen, Danimarca); dell’associazione Scultori Sloveni, Ljubljana, Slovenia; del Circolo Scandinavo per Artisti, Roma, Italia; degli artisti della Comunità Montana della Valle dell’Aniene, (Rm), del gruppo di artisti del complesso di San Michele (Montecelio) GASM, dell’associazione culturale Arca di Corrado, Anticoli Corrado; della Cooperativa Sociale Arte Aniene (Roviano, Subiaco, Anticoli Corrado), Italia. <br><font size="3">NICO VALERIO</font></p><br> <p><font size="3"><font face="Verdana"><font color="#800000"><strong>MOSTRA <br></strong>“Ascesa” di Birgitt Shola Starp <br>21 settembre-10 ottobre 2011 <br>Bibliothè, via Celsa 5, Roma (piazza del Gesù, piazza Venezia, largo Argentina) <br>Inaugurazione: mercoledì 21 settembre h.18,30 <br>Presentazione-intervista di Nico Valerio e Marina Canino <br>Orario normale della Galleria: h.11.00-23.00 (domenica chiuso) </font></font></font></p> <p><font color="#800000" size="3" face="Verdana">Tutti sono invitati. </font></p> <p><font size="3"><em>Per contatti: <br></em>Birgitt Maria Shola Starp, via Priaterra 18, 00022 Anticoli Corrado (RM), Italia, 0774-936422 - 334-9890377 - </font><a href="mailto:birgittshola@yahoo.com"><font color="#000000" size="3">birgittshola@yahoo.com</font></a></p> Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-53152232735522399652011-01-31T00:10:00.003+01:002011-09-23T01:40:24.439+02:00Serata-evento: la danza tradizionale indiana Kathak, con Rosella Fanelli e Arjun Misra<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqU6r2_pCheUaSTwd9iNS0F8wF_GtApBxtpb-d12d2gKbhmn6MGcYzAEzzySW28SgoVvMhEJ7uuAW2Wo4m7yB1WGyG-u3cblF-kPb0IMmFbHQgcrGyD1dOlQf011ewe4cBrFAPYNe4d5hk/s1600/Rosella+Fanelli+e+Arjun+Mishra+%2528kathak%2529.jpg"><img style="margin: 5px 15px 0px 0px; width: 319px; float: left; height: 240px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5568120949361118674" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqU6r2_pCheUaSTwd9iNS0F8wF_GtApBxtpb-d12d2gKbhmn6MGcYzAEzzySW28SgoVvMhEJ7uuAW2Wo4m7yB1WGyG-u3cblF-kPb0IMmFbHQgcrGyD1dOlQf011ewe4cBrFAPYNe4d5hk/s400/Rosella+Fanelli+e+Arjun+Mishra+%2528kathak%2529.jpg" /></a>Un evento straordinario si terrà il prossimo 12 febbraio, sabato, alle ore 21, al Bibliothè (via Celsa 4/5, accanto a piazza del Gesù). “Shiv-Shakti” è uno spettacolo di danza classica indiana di stile Kathak con la grande danzatrice Rosella Fanelli in coppia per l’occasione col maestro Arjun Misra, accompagnati da musica indiana dal vivo (Vikas Mishra alla tabla). L’evento è presentato dalle associazioni culturali Orchestès e Takiteda. Seguirà una cena indiana ayurveda. Costo tutto compreso dello spettacolo e della cena: euro 25. Per prenotarsi telefonare al 06. 6781427. <br /><span style="color: #ffffff">. <br /></span>LO SPETTACOLO. Shiva e Shakti sono nell’essenza della Danza Kathak, insieme rappresentano l’elemento primordiale dell’Universo, il misterioso UNO che rimane alla radice di tutte le realtà. La danzatrice Rosella Fanelli insieme al Maestro Arjun Mishra e al danzatore Anuj Mishra, danno vita ad uno spettacolo tradizionale di danza classica indiana dove gli elementi narrativo-gestuale e ritmico si intrecciano per raccontare le gesta di Shiva, nel suo duplice aspetto maschile e femminile (Shakti). Al suono dei mantra devozionali in Sanscrito i danzatori creano coreografie che narrano i miti dell’antica India: la storia di Shiva e delle sue nozze con una fanciulla di altissimo lignaggio; Parvati e l’episodio di Sati; la storia di Kama Deva, il Dio indiano dell’Amore. Uno spettacolo inno alla tradizione e alla spiritualità indiane. <br /><span style="color: #ffffff">.</span> <br />LA DANZA KATHAK. E’ UNO Stile classico del Nord India. Si distingue per il suo aspetto ritmico del tipico lavoro dei piedi-tatkahr amplificato da centinaia di campanelli che il danzatore usa indossare intorno alle caviglie. L’aspetto narrativo, fondamentale nell’esibizione della danza, il cui nome deriva proprio dal termine kathà che significa narrare, è esaltato dall’Abhinaya, espressione mimica del viso, degli occhi e dei gesti delle mani, codificati nei Mudra. Il ritmo della danza è sostenuto dal suono delle tabla, strumento musicale a percussione essenziale per la pratica e l’atto performativo di questa danza. <br /><span style="color: #ffffff">. <br /></span>TA KI TE DHA é la Compagnia di Danza e Musica Indiana di Rosella Fanelli. La Compagnia ha la particolarità di avvalersi di collaborazioni periodiche con artisti stranieri, di fama internazionale. In questa particolare occasione Rosella Fanelli, in qualità di direttrice artistica di TA KI TE DHA ha voluto invitare come artista ospite, Anuj Mishra, figlio di Arjun e padre di Vikas Mishra, che rappresentano un esempio tipico Parampara, di come per tradizione in India la musica e la danza vengono tramandate di generazione in generazione, da maestro a discepolo. <br /><span style="color: #ffffff">. <br /></span>ROSELLA FANELLI. Danzatrice professionista di danza classica indiana stile Kathak. Ha conseguito il titolo “Pravin” con medaglia d’oro nella specialità Kathak presso Istituto Prayag Sanghit Samiti di Allahabad in India (2002). Il suo training si basa su uno studio ventennale dietro la guida del Maestro Pandit Arjun Misra di Lucknow (U.P. India). Dal 2008 è docente di Danza Kathak presso il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza nell’ambito del corso accademico di esperto in tradizioni musicali extraeuropee ad indirizzo indologico. Dal 2004 ha l’icarico di Esaminatrice ufficiale per gli Stati Uniti e l’Europa presso l’Istituto di musica indiana Prayag Sanghit Samiti di Allahabad per le seguenti materie: Danza Kathak, Tabla, Canto indiano, Sitar. Dal 2005 si reca a Chicago presso Anila Sinha Foundation, uno tra i più rinomati e attivi Istituti di danza e musica indiana degli Stati Uniti d’America. Nel 2009 ha partecipato al 2° International Festival di Kathak di Chicago organizzato da A.S.F. e Chicago University. Tiene spettacoli e seminari in Italia (Roma, Milano, Venezia, Vicenza, Padova) e nel resto d’Europa e del mondo. Nel Marzo 2010 ha fondato l’Associazione Ta Ki Te Dha che si prefigge di promuovere un movimento culturale creativo per la diffusione della cultura e del patrimonio artistico dell’India. <br /><span style="color: #ffffff">. <br /></span>VIKAS MISHRA tablista, percussionista di rara precisione ritmica proveniente dalla Benares Gharana (musica indiana del Nord). Si presenta come abile solista ed eccezionale accompagnatore per la danza Kathak. Ha anche partecipato ad eventi teatrali. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-56775469974790908582010-12-10T19:24:00.003+01:002011-09-23T01:38:20.005+02:00I pianeti e la salute: conferenza di Astrologia Vedica con Ramanuja Das<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdNqdR50BwtzFtK3Izmb_AGbVFvIKteVKeW6U2oxB09HtTqSqZ6MwFpQOghZJVMdbRr0DHVoagTPYqfrOleEgSwt7yKhMFMCxpumWcgwgUgTJHWR89thG8gwOXpNUQTdG6uSw6AxtZ4RHJ/s1600/LOGOBLOG.jpg"><img style="text-align: center; margin: 0px auto 10px; width: 304px; display: block; height: 148px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5549124600266250274" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdNqdR50BwtzFtK3Izmb_AGbVFvIKteVKeW6U2oxB09HtTqSqZ6MwFpQOghZJVMdbRr0DHVoagTPYqfrOleEgSwt7yKhMFMCxpumWcgwgUgTJHWR89thG8gwOXpNUQTdG6uSw6AxtZ4RHJ/s400/LOGOBLOG.jpg" /></a> <p style="text-align: center" class="MsoNormal" align="left"><span><font size="3">Conferenza di Astrologia Medica<o:p></o:p></font></span></p> <p style="text-align: center; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto" class="MsoNormal" align="center"><font size="3"><font face="Times New Roman"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; color: #984806; font-size: 14pt" lang="IT">“Introduzione allo Jyotish e l’Ayurveda</span></span><span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; color: #984806; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: arial" lang="IT">”</span></span><span lang="IT"> </span></font></font><span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; color: #984806; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: arial" lang="IT"> <br /><font size="3"><font face="Times New Roman">“I Pianeti che creano problemi di salute” <br />“Determinare le malattie analizzando la carta natale” <br />“Gli umori biologici e la relazione con i pianeti” <br />“Sincronizzando i periodi di malattie” <br /><span style="mso-spacerun: yes"></span>“Rimedi Astrali”<o:p></o:p></font></font></span></span></p> <p style="text-align: center; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto" class="MsoNormal" align="center"><span><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; color: #984806; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: arial" lang="IT"><font size="3" face="Times New Roman">Ingresso Gratuito</font></span><o:p></o:p></span></p> <p style="text-align: center" class="MsoNormal" align="center"><span><font size="3">A cura di: Ramanuja Das <br /><span style="mso-spacerun: yes"></span>Sabato 11 Dicembre 2010, dalle ore 18,30 alle 20,30<o:p></o:p></font></span></p> <p style="text-align: center" class="MsoNormal" align="center"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; color: #984806; font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: tahoma" lang="IT"><o:p></o:p><font size="3"></font></span></p> <p style="text-align: center" class="MsoNormal" align="center"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Eras Demi ITC","sans-serif"; color: #333333; font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: tahoma" lang="IT"><font size="3" face="Times New Roman">Bibliothé / Bhaktivedanta Library</font></span></span><font size="3"><span style="font-family: "Eras Demi ITC","sans-serif"; color: #333333; font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: tahoma" lang="IT"><font face="Times New Roman"> <br /></font><font size="2"><font face="Times New Roman"><span class="apple-style-span">Via Celsa 4/5 (Piazza del Gesù) </span><span class="apple-style-span">00186 Roma</span> <span class="apple-style-span">Tel, 066781427</span> <br /></font></font></span><span lang="IT"><a href="http://bibliothe.blogspot.com/" target="_blank"><span style="font-family: "Eras Demi ITC","sans-serif"; color: #3b5998; font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: tahoma"><font size="2" face="Times New Roman">http://bibliothe.blogspot.com/</font></span></a></span></font><span><font size="3"><font size="2"> <br /></font><span class="apple-style-span">Facebook: Bibliothé Bhaktivedanta </span></font></span></p> <p style="text-align: center" class="MsoNormal" align="center"><font size="3"><span><span class="apple-style-span">Visita il web:</span></span><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: it; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: it; mso-bidi-language: ar-sa" lang="IT"><span style="font-family: georgia, serif" class="Apple-style-span"><font face="Times New Roman"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: it; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: it; mso-bidi-language: ar-sa" lang="IT">: </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: it; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: it; mso-bidi-language: ar-sa" lang="IT"><a href="http://www.astrohindu.com/"><span style="font-family: "Eras Medium ITC","sans-serif""><font face="Times New Roman">www.astrohindu.com</font></span></a></span></font></span></span></font></p> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-17237387432799630852010-11-29T22:49:00.009+01:002011-09-19T00:48:28.023+02:00Quella tensione tra corpo, mente e spirito, sospesa tra orientalismo e transavanguardia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzBrMy81GxxUEebv15bbdFKzxGOR5Qp-s480FEWb1fcLe7qO2iTESTmkQiTK2tPgIR3Q9VH1v11GISzmyH-MhiOBAiP7RFGEYzcsPnduV6kswzCze0HaO1_Mqm04zSKr99jFW0rHiuSdQN/s1600/Scultura+Enzo+Barchi+2.jpg"><img style="margin: 0px 15px 0px 0px; width: 182px; float: left; height: 390px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5545095870981903170" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzBrMy81GxxUEebv15bbdFKzxGOR5Qp-s480FEWb1fcLe7qO2iTESTmkQiTK2tPgIR3Q9VH1v11GISzmyH-MhiOBAiP7RFGEYzcsPnduV6kswzCze0HaO1_Mqm04zSKr99jFW0rHiuSdQN/s320/Scultura+Enzo+Barchi+2.jpg" /></a>Con un gioioso aperitivo ayurvedico nei locali del Bibliothè, al quale siete tutti invitati, si conclude venerdì 3 dicembre, alle ore 19.30, la mostra "Attrattismo" di Enzo Barchi. Le tele (ma è esposta anche una scultura, che si può vedere qui tra le immagini) hanno fatto scrivere a Francesca Pietracci nelle note di sala: <div> </div> <div>“Nello spazio intermedio che si colloca tra Transavanguardia e Orientalismo, Enzo Barchi si è costruito un suo stile e una sua forte poetica. Eleganti, spirituali e dialettiche, le sue opere evocano un percorso di conoscenza e di semplicità, una via della saggezza e nella pace che i suoi uomini e le sue donne praticano con naturalezza e positività. Il corpo umano sembra rappresentare costantemente il centro della sua attenzione: un corpo in grado di oltrepassare il dolore, le negatività che la vita costringe ad attraversare. L'energia che parte dai chacra ridefinisce un'anatomia ideale verso la quale tendere, una sorta di liberazione dalle contrazioni e dalla paura, una tensione costante verso l'unificazione tra corpo, mente e spirito. La sua tavolozza è ricca di toni e di sfumature, ripercorrendo la fascinazione della pittura rinascimentale, l'insegnamento della natura nella sua ricchezza e nella sua generosità. Così come, di tanto in tanto, appaiono figure intermedie che collegano i mondi animale, umano, divino. Una pluralità di esseri che sovrintendono la vita nel pianeta e diffondono i loro influssi. <br />Da qui nasce il titolo "Attrattismo" che evoca l'azione di catturare la com-passione, la partecipazione, l'amore, l'intelligenza di esseri umani da parte di entità spirituali. Il suo lavoro si presenta, dunque, come un viaggio verso la conoscenza, attraverso i suoi molteplici livelli, un movimento perenne verso la scoperta delle proprie potenzialità. <br /><span style="font-size: 85%">FRANCESCA PIETRACCI</span> <br /><span style="color: #ffffff">.</span></div> <div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-BiIR-9djWfo90-haB8HnS4TblgJbwhxUJvCAKUbHVjGjeLp2X5FMXuU50uPCMALn4q6Zk5Ohcnv5XQXKRxMUAk_wpi-951TY-0vznyUKbhysWB__gyKL0Q4Hy_HMnsCTYPWGXVnW9G8o/s1600/Pittura+Enzo+Barchi+1.jpg"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; width: 135px; float: right; height: 320px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5545096176389374194" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-BiIR-9djWfo90-haB8HnS4TblgJbwhxUJvCAKUbHVjGjeLp2X5FMXuU50uPCMALn4q6Zk5Ohcnv5XQXKRxMUAk_wpi-951TY-0vznyUKbhysWB__gyKL0Q4Hy_HMnsCTYPWGXVnW9G8o/s320/Pittura+Enzo+Barchi+1.jpg" /></a>Il manifesto poetico che ha ispirato la serie esposta ce lo illustra lo stesso autore: <br /><span style="color: #ffffff">.</span></div> <div>"Contemplare la natura materiale - le forme "tutte curve" riflesso ed imitazione imperfetta della Realtà - ovvero ciò che non è = "astrattismo". <br />Contemplare la natura spirituale, le Forme "triplici curve" eterne, incorruttibili e perfette della Realtà, ovvero del Bello in sé = attrattismo." <br />Attrattismo" è la conoscenza matematica con la quale l'anima già coglie le forme eterne nel sensibile. La natura sensibile partecipe delle essenze ideali, accoglie in sé, limitandole con la materialità, le Forme eterne, immobili e trascendenti. La Forma che attrae è espressa nelle opere "Triply Flexed Stance - Posa Triplicamente Curva" le quali, per quanto poco partecipi alla perfezione ideale, contribuiscono a facilitare il ricordo delle Forme essenziali, a rendere più acuta la nostalgia di amore e conoscenza. "La conoscenza non è scoperta ma rievocazione" dice Platone; nell'opera scultorea "from matter to spirit", l'anima che ha contemplato la Forma "Tribhanga - Triple bending"- che non è un' elucubrazione mentale ma è forma trascendentale, visibile con l'occhio dell'anima nello stato di trance - ne ha acquistata conoscenza per immediata via intuitiva. Jaya Srì Krishna" <br /><span style="font-size: 85%">ENZO BARCHI</span></div> <div><span style="color: #ffffff; font-size: 85%">.</span></div> <div><span style="color: #cc0000; font-size: 85%"><strong>IMMAGINI</strong>. "Attrattismo", due opere esposte da Enzo Barchi al Bibliothè, fino al 4 dicembre.</span></div> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-33881380847364882902010-10-19T14:13:00.006+02:002011-09-24T12:25:09.023+02:00Corso di sanscrito. La lingua più antica e misteriosa, che spiega molte cose di oggi<p><span style="font-family: verdana; color: #3333ff; font-size: 78%"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYtlBR5sJhQXqyGjdSfWNa-O_euyek7N8IGYrTFta1gQ9OszFXEr4efL5TnGMp3hPuJP3LOP3cA1iZoqfWmn3_Df7okGXs0muqOOmmYMBAMrQLUgeOFm3J15xORC0esfGiHF4FmeQGTNXm/s1600/Infinito+di+Leopardi+tradotto+in+sanscrito.jpg"><img style="margin: 0px 15px 5px 0px; width: 296px; float: left; height: 486px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5529730257253885378" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYtlBR5sJhQXqyGjdSfWNa-O_euyek7N8IGYrTFta1gQ9OszFXEr4efL5TnGMp3hPuJP3LOP3cA1iZoqfWmn3_Df7okGXs0muqOOmmYMBAMrQLUgeOFm3J15xORC0esfGiHF4FmeQGTNXm/s320/Infinito+di+Leopardi+tradotto+in+sanscrito.jpg" /></a></span></p> <p><span lang="IT">Ricordiamo, tutti noi che abbiamo frequentato il liceo classico quando i licei erano una cosa seria (per non parlare dei corsi universitari di lingue antiche, latino e greco) quante volte gli insegnanti illustrando una parola si richiamassero alla sua insospettabile origine orientale, cioè ad un nucleo semantico appartenente alla lingua più antica, madre di tutte le nostre lingue, latino compreso, cioè il sanscrito.</span></p> <p><span lang="IT">Chi è vegetariano o vegan, poi, ha letto da qualche parte che il termine deriva dal latino "vegetus" (vitale, vigoroso, sano), che a sua volta deriva da una radice "vag" del sanscrito che denoterebbe – se abbiamo capito bene (chissà se il dott. Nuti approverà...) – il senso dell’accrescimento, del vigore, insomma della vitalità. <br />Ci è sempre rimasto, insomma, il desiderio di saperne di più, di questa lingua insieme antichissima e moderna, misteriosa e chiarissima, che forse è capace di spiegare tante cose finora rimaste oscure, e anche, come fa un po’ anche il latino, di insegnarci a pensare.</span></p> <p><span lang="IT">D’altra parte, la scoperta del sanscrito in Occidente ha segnato la sua Storia. </span></p> <p><span lang="IT">Negli ultimi anni, poi, lo studio di questa antica lingua ha suscitato l'interesse non più solo di singoli studiosi nel campo della ricerca, ma anche di uomini e donne che ovunque nel mondo sono entrati in contatto con lo Yoga, l'Ayurveda e in generale con la saggezza vedica. </span></p> <p><span lang="IT">Il Corso del Bibliothè verte sulle linee essenziali della scrittura, della fonetica e della grammatica sanscrita, al fine di fornire ai partecipanti le basi linguistiche per avvicinarsi ai grandi classici dell'India. </span></p> <p><strong><font size="3"><font face="Verdana"><font color="#800000"><span lang="IT">CORSO. La sessione attuale del Corso di introduzione al Sanscrito inizia il 3 ottobre, si tiene ogni Lunedì e Martedì, alle ore 20, a partire da lunedi 3 ottobre. Il Corso verte sulle linee essenziali dell’alfabeto, della fonetica e della grammatica del sanscrito, al fine di fornire ai partecipanti le basi linguistiche per avvicinarsi ai grandi classici dell’India. Iscrizione e frequenza: euro 185. A cura del dott. Iacopo Nuti. </span><span lang="IT">Ulteriori informazioni presso il Relatore: 347/5308812. </span></font></font></font></strong><a href="mailto:iacoponuti@gmail.com"><span lang="IT"><font color="#800000" size="3" face="Verdana"><strong>iacoponuti@gmail.com</strong></font></span></a><span lang="IT"><font color="#800000" size="3" face="Verdana"><strong> </strong></font></span></p> <p><font color="#0000ff" size="2" face="Verdana">IMMAGINE. La poesia "L’Infinito" di Giacomo Leopardi in una traduzione in sanscrito di Nityananda Sharma.</font></p> Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-77549584928236837182010-10-05T22:10:00.021+02:002011-09-23T12:27:20.250+02:00Arriva l’autunno: riprendono Corsi ed eventi culturali. Ecco i primi appuntamenti<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm87cVSeT2mUh1ai1b3ml4FWvwAyzeJfiEE4_wdwjcmRfMVFDySzq5M7Dmo9zH8hap1asCqjoyThD53YR2tuT2ytTjXpk-0qaR1I2EeYduYxhNAlh9xmba_s33Cgg2YZEydWC9Qr3b6qCr/s1600/Yoga+silouette.jpg"><img style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 5px 15px 0px 0px; width: 154px; float: left; height: 264px; border-top: 0px; cursor: hand; border-right: 0px" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5524941452298272162" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm87cVSeT2mUh1ai1b3ml4FWvwAyzeJfiEE4_wdwjcmRfMVFDySzq5M7Dmo9zH8hap1asCqjoyThD53YR2tuT2ytTjXpk-0qaR1I2EeYduYxhNAlh9xmba_s33Cgg2YZEydWC9Qr3b6qCr/s320/Yoga+silouette.jpg" /></a><span style="color: #cc0000">Cari Amici, è ottobre, cominciano a cadere le foglie, arrivano i primi venti freschi e, dopo la vita spensierata all’aria aperta della lunga estate, di nuovo ci prende il desiderio di rifugiarci in un ambiente comodo e accogliente per nutrire non solo il corpo, con i manicaretti indiani ayurvedici e i salutari tè aromatici (per non parlare degli squisiti dolci anglo-indiani di Trina!), ma anche la mente. E mentre la sala da tè e il ristorante riprendono la loro attività, una serie di eventi originali, talvolta unici, attira la vostra attenzione:</span> </p> <p><span lang="IT"><em><span style="color: #cc0000">Ecco le principali iniziative dei prossimi giorni:</span></em></span> </p> <p><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Mercoledi 6 ottobre, ore 18.30</em></span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">presentazione del Corso</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000">DA BUDDHA A EINSTEIN</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">La struttura del pensiero orientale nella fisica moderna</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Tenuto da Paolo Guido</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Ingresso libero</em></span></span></p> <p><span lang="IT"><span style="color: #000099"></span></span><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Giovedi 7 ottobre, ore 18.00-19.30</em></span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000">LEZIONE INTRODUTTIVA DEL CORSO DI YOGA</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Tenuta da Gayatri Devi (Kerala, India)</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Ingresso libero</em></span></span></p> <p><span lang="IT"><em><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF0shx_zR1tz1NiubljCpamCAqS8Xs_UaR8r0oWFRLskN1dEU4swvN1koFeJ0WF59tILflL8HlpnOlYJusFj9FfTWhcWIgFXct6pjRg4464W2cAMHy5Bmy1puuXuEYItvSjPYRx0hAYRg9/s1600/TaoLove.jpg"><span style="color: #000099; font-size: 130%"><img style="margin: 5px 15px 10px 0px; width: 237px; float: left; height: 417px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5524675197074263778" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF0shx_zR1tz1NiubljCpamCAqS8Xs_UaR8r0oWFRLskN1dEU4swvN1koFeJ0WF59tILflL8HlpnOlYJusFj9FfTWhcWIgFXct6pjRg4464W2cAMHy5Bmy1puuXuEYItvSjPYRx0hAYRg9/s320/TaoLove.jpg" /></span></a><span style="color: #000099">Sabato 9 ottobre, ore 10.00-17.00</span></em></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Una giornata di "immersione totale" nel misterioso ed affascinante mondo dei Veda. Un'occasione unica:</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000">ELEMENTI LINGUISTICI E LETTERARI NELLO YOGA</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">A cura di Iacopo Nuti</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">1. Sessione di studio mattutina (ore 10-13)</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Cenni storici: il romanticisimo e la letteratura sanscrita</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Origine e finalità dei Veda</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Rivelazione e Tradizione: la metafora dell’albero</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Lo Yoga nel contesto dei sei darshana: le opere in aforismi</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Le "fonti" classiche dello Yoga</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">2. Pausa Pranzo Ayurvedico (ore 13-15)</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">3. Sessione di Studio pomeridiana (ore 15-17):</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Approccio empirico e tradizionale alla letteratura vedica</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Che cos’ è lo Yoga? uno studio filologico sulle principali definizioni</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Il lessico dello Yoga: Bhagavad Gita e Yoga Sutra a confronto</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Il Purana e gli antichi racconti</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Quota di partecipazione: 40 euro (pranzo incluso) + 5 euro (quota associativa).</em></span></span> <br /><span style="color: #ffffff" lang="IT"><em>.</em></span> <br /><span lang="IT"><em><span style="color: #000099">Venerdi 15 ottobre, ore 19.00</span></em></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000">PSICOLOGIA E SPIRITUALITA’ DELL’INDIA</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Proiezione in video-conferenza di Marco Ferrini</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Ingresso libero</em></span></span> <br /><span style="color: #ffffff" lang="IT"><em>.</em></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Sabato 16 ottobre, ore 19.00</em></span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">Mostra d’Arte contemporanea di pittura e fotografia</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000">"PRAKRITI", LE ENERGIE DELLA NATURA</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099">di Filippo Carli e Claudia Tesini</span></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>Ingresso libero</em></span></span> </p> <p><span lang="IT"><em><span style="color: #000099"><u><font color="#ff0000"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMDW2PB3Up1Tb0NBTK0wH43jTNVI5-EixVJVR4pQpJSBwU5X88dDktn7qRBchsCvcjBYa4rNo48Y9VRKi_6T6YQDYubBp0fFMKWJIWFrnVPWhjD9mOzKmtI9XRqPMkymo126X1sojwusmx/s1600-h/Frutta%252520e%252520legumi%252520composizione%252520a%252520tempera%252520%252528disegno%252520colori%252529%252528piccolo%252529%25255B6%25255D.jpg"><img style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px 15px 0px 0px; display: inline; border-top: 0px; border-right: 0px" title="Frutta e legumi composizione a tempera (disegno colori)(piccolo)" border="0" alt="Frutta e legumi composizione a tempera (disegno colori)(piccolo)" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRiq0tQOTfy8MlJ33YA3uxRiKzj42F4lvyS7WMK9GpvAnjLqkstSCKemgIGb2CmS01MpcEXVgRQQO7OmX5RjtnYpO45Ad6kt8YwsGZRjseIyReK6l5j1eGR88_UgRm-W97E85BdMsDB8E4/?imgmax=800" width="270" height="223" /></a> NOVITA’: Giovedi 3 Novembre:</font></u> Cibo e salute del corpo, cibo e salute della mente</span></em></span> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000"><strong>PRENOTAZIONI PER IL "CORSO COMPLETO DI ALIMENTAZIONE NATURALE E VEGETARIANA</strong>" (il Corso inizia <u>Giovedi 3 novembre</u>) </span></span><span lang="IT"><span style="color: #000099">Invitiamo a prenotarvi subito. <em><strong>Giovedi 3 Novembre</strong></em>, alle ore 17,30, inizierà il <strong>Seminario completo di aggiornamento</strong> su "Alimentazione sana naturale e Terapie con gli alimenti" (7 lezioni di 2 ore ciascuna, 14 ore totali, con <strong>Dispense</strong> per ogni lezione). Il corso, <strong>unico in Italia</strong>, è stato pensato per tutti, compresi i professionisti della salute, e affronta tutti i temi della nutrizione, nessuno escluso, alla luce delle ultime scoperte scientifiche e anche della tradizione. </span><em><span style="color: #000099">Relatore dr.Nico Valerio. <strong>Iscrizione: euro 95.</strong> </span><span style="color: #000099">Prenotazioni presso il relatore: </span></em></span><a href="mailto:nico_valerio@tiscali.it"><span lang="IT"><span style="color: #000099"><em>nico_valerio@tiscali.it</em></span></span></a><em> <span lang="IT"><span style="color: #000099">o al 339.4375909, anche sms.</span></span></em> <br /><em><span style="color: #ffffff">.</span></em> <br /><span lang="IT"><span style="color: #cc0000"><span style="font-size: 85%"><font color="#800000" size="2" face="Verdana">IMMAGINI. Una simbolica figura Hata Yoga nel cielo blu dell'alba, il Tao dell'Amore in una pagina manoscritta calligrafica, in inglese, e una composizione a tempera di vegetali alimentari.</font></span></span></span></p> Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-63385148404854544842010-02-11T18:46:00.005+01:002010-02-11T20:01:27.534+01:00Un'originale mostra di arte vedica degli anni 80: Tridhaman, ovvero il Terzo Cielo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYwvsLs1kDt36IWOhJxSJWryWAQ9X8lhYA0Zex6OaHPsBxl45xDYKcGZ4YrNzKtU4YI0AMgaIYr8hAteU0xWGixoDlzm2MXMZ00Tny1QO28zj8PZsX7dlXtNiaCMuP1IiKCOipPJptA4Zn/s1600-h/mahavishnu.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYwvsLs1kDt36IWOhJxSJWryWAQ9X8lhYA0Zex6OaHPsBxl45xDYKcGZ4YrNzKtU4YI0AMgaIYr8hAteU0xWGixoDlzm2MXMZ00Tny1QO28zj8PZsX7dlXtNiaCMuP1IiKCOipPJptA4Zn/s320/mahavishnu.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5437051012846718354" /></a><div><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small; ">Mahavishnu: Ram Abhiram Das</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color:#FFFFFF;"><br /></span></div><div>Si è inaugurata il 5 scorso la mostra Tridhaman, ovvero il Terzo Cielo, visitabile fino al 17 febbraio. Alla presentazione, il dr Rao, scienziato dell'IIT Bombay, ha introdotto il concetto della cosmogonia Vedica come il più grande monumento spirituale dell cultura indiana, a cui si ispirano gli autori di questa mostra: Druva Das, Ram abhiram das, Ramanatha, Gianfranco De Micheli.</div><div><i><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">A cura di Enzo Barchi</span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-90195671380537163462009-11-01T21:37:00.006+01:002009-11-02T22:50:44.129+01:00Mostre. La prossima, in fine novembre, sul tema del poema epico Mahbharata<div align="right"><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:verdana;color:#3333ff;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJuM5Enw0Tz_VOkyk3z9OtQz-gwp9JkBYWKsHIgBIAUPckO6E35u7g8U2m7Aqzt7rHirocVQ8xgH5jSVv_c_CparjUVhxzRC_Lv_jY58sO24gJe6MQE5ca5ziGybEJTwBCoFgupQDNPZEA/s1600-h/Scena+da+Mahbharata,+Arte+popolare+indiana.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5399237715820663410" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 245px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJuM5Enw0Tz_VOkyk3z9OtQz-gwp9JkBYWKsHIgBIAUPckO6E35u7g8U2m7Aqzt7rHirocVQ8xgH5jSVv_c_CparjUVhxzRC_Lv_jY58sO24gJe6MQE5ca5ziGybEJTwBCoFgupQDNPZEA/s320/Scena+da+Mahbharata,+Arte+popolare+indiana.jpg" border="0" /></a></span></span></div><div align="left"><span style="font-family:verdana;color:#3333ff;"></span><span style="font-family:verdana;font-size:78%;color:#3333ff;">Scena dal "Mahbharata" (arte popolare indiana).</span></div><div align="right"><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:verdana;color:#ffffff;">.</span></span></div><div align="right"><span style="font-family:verdana;font-size:85%;color:#000000;">"Nella sua grande compassione, quel grande saggio compose il Mahabharata per le donne e gli uomini, affinché essi potessero raggiungere lo scopo della vita".<br /><em>Srimad Bhagavatam I.4.25</em><br /></span></div><div align="left"><span style="font-size:78%;color:#ffffff;">.</span></div><div align="left">In India si usava dire un tempo: <span style="color:#cc0000;">"Tutto quello che si trova nel Mahabharata c’è anche altrove. Ma quello che non c’è, non si trova da nessuna parte".</span> Come dire: il principio e il luogo di tutto lo scibile.<br />Noi europei abbiamo l’Iliade, l’Odissea, il Cid, la Gerusalemme Liberata, la Divina Commedia. In India il poema epico o comunque l’opera più grandiosa è senza dubbio il Mahabharata, che in quanto a numero di versi potrebbe valere ben più che la somma di tutti quei poemi. Anche se è vero che l’arte non si misura in quantità di strofe, questo dimostra almeno la grandiosità dell’opera. Ma sull’argomento diamo la parola a Jacopo Nuti, indologo, studioso di sanscrito e di letteratura indiana antica.<br />"Il Mahabharata riveste un ruolo centrale nella letteratura mondiale. <span style="color:#cc0000;">Con le sue oltre centomila strofe, è il più esteso poema non soltanto dell'India, ma dell'umanità intera, pari a circa otto volte l’Iliade e l'Odissea riunite assieme.<br /></span>Composta in epoca incerta e antichissima dal saggio Vyasadeva, l’opera si rivolge esplicitamente a tutti gli uomini e le donne di oggi, inseriti nel contesto storico di quello che viene tradizionalmente definito ‘tempo della contesa’ (kali yuga).<br />Nel corso della storia, l’opera ha ispirato il genio di celeberrimi poeti, letterati, artisti, senza mai smettere di "toccare" il cuore dei semplici o "colorare" il sogno dei bambini.<br />"Tutto quello che si trova nel Mahabharata c’è anche altrove", recita un antico detto indiano. "Ma quello che non c’è, non si trova da nessuna parte".<br /><span style="color:#cc0000;">L’amore, l’odio; la gioia, il dolore; il coraggio, le viltà: le storie del Mahabharata raccontano tutti quei ‘sentimenti’ (rasa) che plasmano il carattere di uomini</span>, esseri celesti, demòni, re, donne bellissime, guerrieri, traditori, eroi, proprio come in un teatro itinerante avente per scena la vita di tutti i giorni.<br />L’eterna lotta tra il bene e il male viene infine risolta nel sesto libro dell’opera: la conoscenza più confidenziale, emanata dalle labbra stesse del Signore, produce "il canto del Beato" (Bhagavad Gita) risvegliando l’amore da sempre anelato nel più profondo del nostro cuore.<br /><span style="color:#cc0000;">Il Bibliothè, onorato dalla possibilità di ospitare una mostra dedicata al Mahabharata, ringrazia gli artisti dai quali essa verrà arricchita, e i partecipanti tutti che vorranno arricchirla con la loro presenza</span>". </div><div align="left"><span style="color:#ffffff;">.m</span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-2955827746331807562009-10-31T22:22:00.006+01:002009-11-02T22:54:07.195+01:00Film. Come l’India è diventata in vent’anni la più grande democrazia del mondo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjOrcF1xNE1Nc0jAvJjHhnKMhqD9tGdSw3DkiOel6iePOYmprH6oGvjpu0uDpX2OnaeSBssHN8pwW3FIWpgAHjWoDdPSv_Zsw480M0hb9zDg8gAFYPcAUxxz-lfJZjAv2t8EG-jSsC9Q2H/s1600-h/India+moderna.+Bangalore.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398881913184458626" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 307px; CURSOR: hand; HEIGHT: 183px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjOrcF1xNE1Nc0jAvJjHhnKMhqD9tGdSw3DkiOel6iePOYmprH6oGvjpu0uDpX2OnaeSBssHN8pwW3FIWpgAHjWoDdPSv_Zsw480M0hb9zDg8gAFYPcAUxxz-lfJZjAv2t8EG-jSsC9Q2H/s320/India+moderna.+Bangalore.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:verdana;font-size:78%;color:#3333ff;">India moderna: Bangalore</span><br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br />Si tiene in questi giorni a Roma il festival cinematografico Asiatica Film Mediale, la decima edizione degli Incontri con il Cinema Asiatico (30 ottobre-7 novembre).<br />Tra i più interessanti documentari in concorso, senza dubbio va citata l’inchiesta sociologica "<span style="color:#cc0000;">In For Motion", che ripercorre le tappe drammatiche e le contraddizioni stridenti del tumultuoso sviluppo dell’India negli ultimi decenni, un enorme Paese che è passato - per usare un'espressione occidentale - dal Medioevo all'industrializzazione avanzata, saltando l'intero periodo intermedio.<br /></span>Il film, scritto e diretto dall’indiano Anirban Datta (durata: 59 min.), sarà proiettata martedi 3 novembre alle 21h nella saletta del Bibliothè (ingresso libero).<br />"In for motion" è un saggio visivo sui drammatici cambiamenti a cui ha assistito la più grande democrazia del mondo negli ultimi venti anni", riporta la <a href="http://www.asiaticafilmmediale.it/it_schedafilm_view.php?id_config=4&id_scheda=150"><strong><span style="color:#3333ff;">scheda</span></strong></a> di presentazione del festival.<br /><span style="color:#cc0000;">"La liberalizzazione economica, la rivoluzione informatica e quella tecnologica si sono verificate simultaneamente in un paese che non ha mai conosciuto una reale rivoluzione industriale.</span> Le città si sono ingigantite, i beni di consumo sono cambiati. I cittadini si sono resi conto del loro potere di consumatori, l'unità democratica ha assunto una nuova identità. Oggi la popolazione, grazie all'istruzione e alla crescita professionale, sembra essere divenuta il più grande contribuente dell'industria informatica.<br />"Il film è il viaggio del regista attraverso le strade dello sviluppo, passando per le radici culturali multietniche e delineneando le alterazioni di ciò che è al di là dell’ informazione.<br />Ma chi è il regista Anirban Datta?<br />Datta è nato a Calcutta nel 1975. Si è laureato nel 2006 nel dipartimento di regia e sceneggiatura del Satyajit Ray Film & TV Institute, e inizia la sua carriera come sceneggiatore.<br /><span style="color:#cc0000;">La pellicola "In for Motion" ha ricevuto diversi riconoscimenti</span>. Il prestigioso premio del Jan Vrijman Fund, ed ha avuto la sua prima mondiale all’IDFA (Indian Documentary Producers Association) nel 2008. Qui ha vinto il Silver Award per il miglior documentario nel settore First Appearance & East Side Stories. E’ poi stata premiata con la menzione speciale della giuria del festival di Mumbay, ed ha avuto numerosi altri riconoscimenti in festival cinematografici internazionali.<br />Altri film di Anirban Datta vincitori o inclusi in competizioni sono stati: Chronicle of an Amnesiac (29 min doc, DVC, 2007),Tetris (30 min short fiction, 35 mm Color, 2006) che ha fatto parte della Selezione ufficiale del festival di Cannes nel 2006; e Here is my Nocturnal (29 min doc DVC, 2004).<br /><span style="color:#cc0000;">Arriederci a martdi sera al Bibliothè, e buona visione!</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-59673660565487823752009-10-30T09:31:00.016+01:002009-11-02T23:02:49.648+01:00Delizie dei menu d’autunno, dai fagottini di cavolfiore alle crêpes di saraceno<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQksftiIcn7SqYjhKmUz2df_L4SIblJLg7Z7Ntkew4QQYwkIRzuISsU8SANZhLuk06xlfdvB_AhLHAH9G2jLtTWmwwAqcLYH93BFfSlul4Fh6aHLQBQbAUaKMvmD29IkZavHDQQq4r57fi/s1600-h/Crepes+saraceno+di+verdure.jpg"><span style="font-family:verdana;font-size:78%;color:#3333ff;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398321352012275666" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 180px; CURSOR: hand; HEIGHT: 135px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQksftiIcn7SqYjhKmUz2df_L4SIblJLg7Z7Ntkew4QQYwkIRzuISsU8SANZhLuk06xlfdvB_AhLHAH9G2jLtTWmwwAqcLYH93BFfSlul4Fh6aHLQBQbAUaKMvmD29IkZavHDQQq4r57fi/s320/Crepes+saraceno+di+verdure.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-size:78%;"><span style="color:#3333ff;"><span style="font-family:verdana;color:#3333ff;">Le crespelle di grano saraceno farcite di verdure sono una delle delizie della cucina del Bibliothè. E tutti i frequentatori sono accolti dallo squisito e raro zenzero candito.</span><br /></span></span><span style="font-size:85%;color:#ffffff;">. </span><br /><span style="font-size:78%;"><span style="font-size:85%;color:#ffffff;">m</span><br /></span>Bibliothè<br />Vegetarian Ayurvedic Tea room & Restaurant<br /><span style="font-size:85%;">(Prenotazione: tel. 06.6781427 - 389.1914662)</span><br /><span style="color:#ffffff;">.<br /></span><strong><span style="color:#cc0000;">MENU DEL GIORNO<br /></span></strong><span style="font-size:85%;">Servito in più portate: euro 13<br />Servito in una portata (“piatto unico”): euro 10<br />Aggiunta di croquettes di proteine di soia: euro 2<br /></span><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><span style="color:#cc0000;">LUNEDI</span><br /><strong>Masala Matar Dal</strong> - Soupe aromatica di mela verde, piselli e cocco<br /><strong>Badaam Sabji-Ki Pulao</strong> - Riso basmati alle mandorle con verdure. Accompagnato da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi)<br /><strong>Gajar Kaju Kachamber</strong> - Insalata di anacardi e carote, con olio di mostarda e salsa di yogurt<br /><span style="color:#ffffff;">k</span><br /><span style="color:#cc0000;">MARTEDI</span><br /><strong>Curry Matar Dal</strong> - Soupe di verdure al curry, con crema di yogurt al pistacchio e menta<br /><strong>Gobhi Pulao</strong> - Riso basmati con cavolfiore marinato allo zenzero. Accompagnato da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi)<br /><strong>Mooli Nariyal Kachamber</strong> - Insalata di daikon, cocco e carote, in vinaigrette aromatica<br /><span style="color:#ffffff;">.<br /></span><span style="color:#cc0000;">MERCOLEDI </span><br /><strong>Moongfalli Shorba</strong> - Soupe di verdure alle arachidi, con crostini di okra<br /><strong>Kaju Aloo Pulao</strong> - Riso basmati con anacardi e tuberi. Accompagnato da <strong>chutney</strong> (crema di yogurt o ortaggi)<br /><strong>Kacha Mbar</strong> - Insalata di verza, pere e mandorle, in vinaigrette<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><span style="color:#cc0000;">GIOVEDI</span><br /><strong>Mung Dal Tarkari</strong> - Zuppa cremosa di legumi mung, con verdure di stagione<br /><strong>Palak Panir Pulao</strong> - Riso basmati con spinaci e formaggio cotto. Accompagnato da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi)<br /><strong>Kachamber</strong> - Insalata di banane e melagrana<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><span style="color:#cc0000;">VENERDI</span><br /><strong>Toovar Kaddu Dal</strong> - Soupe dorée di legumi indiani “toovar dhal”, con zucca<br /><strong>Masala Dosa</strong> - Crespelle di saraceno alle verdure. Accompagnate da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi o yogurt)<br /><strong>Kachamber</strong> - Lattughina al taglio con avocado, arancia e ravanelli, in vinaigrette<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><span style="color:#cc0000;">SABATO<br /></span><strong>Paparh Karhi</strong> - Zuppa cremosa di ceci e yogurt, con Paparh o cialde di soia<br /><strong>Uppma</strong> - Bulgur di frumento alle mandorle e vegetali misti. Accompagnato da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi)<br /><strong>Kachamber</strong> - Lattughina al taglio con melograno e pinoli, in vinaigrette<br /><span style="color:#ffffff;"></span><span style="color:#ffffff;">k</span><br /><span style="color:#ffffff;">k</span><br /><strong><span style="color:#cc0000;">MENU ALLA CARTA</span><br />Soupe del giorno</strong> (con servizio di speciale pane integrale biologico), euro 6.50<br /><strong>Piatti di riso</strong> del giorno (serviti con <strong>chutney</strong>), euro 6.50<br /><strong>Riso pilaf basmati</strong> bianco (condimento a piacere con burro ghee o olio), euro 5.00<br /><strong>Bada</strong>, croquettes di proteine di soia con salsa rossa aromatica, o salsa di yogurt, noci, spezie ed erbe, euro 6.50<br /><strong>Samosa</strong>, fagottini di verdure aromatiche, accompagnati da <strong>chutney</strong> (crema di ortaggi), euro 8.00<br /><strong>Dosa</strong>, crespelle di saraceno con verdure di stagione, servite con <strong>zuppa</strong> e <strong>chutney</strong>. Pietanza senza glutine, euro12.00<br /><strong>Quiche vegetariana</strong>. Torta rustica di legumi e vegetali. Servita con zuppa mista o crudité, euro10.00<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><strong><span style="color:#cc0000;">I DOLCI ANGLO-INDIANI DI TRINA</span></strong><br /><strong>Apple, peach or plumb crumble,</strong> euro 5.00<br /><strong>Pies and tarts,</strong> euro 5.00<br /><strong>Orange spice bar,</strong> euro 5.00<br /><strong>Coconut bar,</strong> euro 5.00<br /><strong>Fruit or spice cakes,</strong> euro 4.00<br /><strong>Brownies,</strong> euro 4.00<br /><strong>Energy bar,</strong> euro 4.00<br /><strong>Banana bread,</strong> euro 4.00<br /><strong>Muffins,</strong> euro 4.00<br /><strong>Indian sweets,</strong> euro 3.00<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><strong><span style="color:#cc0000;">I FAMOSI TE'</span></strong><br /><span style="font-size:85%;">Teiera piccola € 3.00. Teiera media € 6.00. Teiera grande (da 5 tazze) € 9.00<br /></span><span style="font-size:78%;"><span style="color:#ffffff;">k.</span><br /></span><strong>Ayurvedic tea</strong> (con aromi indiani)<br /><strong>Sweet Chai</strong> ayurvedico al latte<br /><strong>Yogi tea</strong> ayurvedico<br /><strong>Herbal tea</strong>, miscela di frutti e spezie<br /><strong>Tulsi tea</strong>, con Ocymum sanctum<br /><strong>Ginger tea</strong>, con zenzero e limone<br /><strong>Tè bancha</strong> (o "dei tre anni")<br /><strong>Green tea</strong> (tè verde)<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><strong><span style="color:#cc0000;">SUCCHI DI FRUTTA E BEVANDE</span></strong><br /><strong>Lassi</strong>, bevanda tradizionale indiana allo yogurt, con cardamomo o frutta, euro 5.00<br /><strong>Panchamrita</strong>, nettare di mela, con zenzero e menta, euro 5.00<br /><strong>Panchamrita,</strong> nettare di arancia e limone allo zenzero, euro 5.00<br /><strong>Acqua minerale</strong> (in bottiglia di vetro) 1 litro euro 2.00, mezzo litro euro 1.00<br /><strong>Mosto d’uva</strong> (biologico) 75 cl, euro 7.00<br /><strong>Succo di mela</strong> (biologico) 1 litro, euro 7.00<br /><strong>Succo d’uva</strong> (biologico) 75 cl, euro 7.00<br /><strong>Birra analcolica</strong> 33 cl, euro 2.00<br /><span style="color:#ffffff;">k</span>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-50794043108762504672009-10-28T11:41:00.010+01:002011-10-05T17:03:30.198+02:00I mandala, segrete "mappe" del Mondo, i tanka, e il profugo tibetano Choi<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRH21EhNnxwwHAFciJo8plzWhv_TS2hMD1eQ5_I7cr9s2y0oAYOFs9DzTZ6Z_DdkOwUG15-ujytcvkPOGEI2fkyhcaCTxH_TvpcSwWsUeJgwWT5W-Qs3vXBci_InpMfaZyIYXWb3M59zYh/s1600-h/Mandala+del+tibetano+Choi.jpg"><span style="font-size: 78%"><font color="#000000"><img style="margin: 0px 15px 10px 0px; width: 220px; float: left; height: 219px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5397604135004680514" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRH21EhNnxwwHAFciJo8plzWhv_TS2hMD1eQ5_I7cr9s2y0oAYOFs9DzTZ6Z_DdkOwUG15-ujytcvkPOGEI2fkyhcaCTxH_TvpcSwWsUeJgwWT5W-Qs3vXBci_InpMfaZyIYXWb3M59zYh/s320/Mandala+del+tibetano+Choi.jpg"></font></span></a><font color="#000000">Il disegno rituale e la pittura simbolica hanno un significato profondo sia nel Buddhismo, sia nell'Induismo. Il <span style="color: #000000">tanka</span> (anche tangka o t'aenghwa, a seconda delle translitterazioni) <font color="#000000"><span style="color: #cc0000">è un dipinto devozionale buddista tipico dei Tibetani nel Tibet,</span> ma è realizzato anche in Mongolia, a Pechino ed altrove in Cina, e da non Tibetani. Si tratta di immagini votive, grandi o piccole, molto simili alle nostre, per esempio alle grandi tele o agli affreschi che dall’Alto Medioevo ai giorni nostri stanno di regola dietro gli altari o lungo le navate delle chiese cattoliche. Si vedano come esempi i t'aenghwa dell’antica tradiziione buddista nell’attuale Corea (un tempo impero cinese) inseriti nel </font><a href="http://tinyurl.com/ykaemv2"><span style="color: #cc0000">saggio</span></a> illustrato di Henrik H. Sorensen.<br>Il <span style="color: #000000">mandala</span> è invece <span style="color: #cc0000">un grafismo simmetrico</span>. Veramente è anche un termine simbolico associato alla cultura Veda ed in particolar modo alla raccolta di inni o libri chiamata Rig Veda. Ma "mandala" nella sua accezione più nota (lett.: cerchio, secondo alcuni) è oggi conosciuto in tutto il mondo in un altro suo significato, quello appunto del grafismo complesso, <span style="color: #cc0000">un disegno per lo più simmetrico e a pianta circolare - sulla carta mediante colori e linee, ma anche sulla sabbia - costruito elaborando e comprendendo numerosissimi grafismi minori, tra cui diverse, minute figure geometriche, come triangoli, cerchi e quadrati</span>.<br>E chiunque si sia occupato di antropologia, conoscendo un poco la mentalità degli Antichi in tutte le Culture, intuisce che in origine questa rappresentazione doveva avere un valore cosmogonico, a significare la circolarità del Mondo, cioè dell’Universo, secondo le conoscenze di allora. Non per caso il mandala rappresenta per i buddhisti, il processo mediante il quale il cosmo si è formato a partire dal suo centro. Insomma, un mandala in origine, voleva essere, nientemeno, una mappa rituale e devozionale della Terra, sicuramente dai molteplici sub-significati ancora sconosciuti.<br>Gli astronomi moderni sono d’accordo su questa sorta di esplosione iniziale (Big Bang). Naturalmente, poi, le stratificazioni religiose hanno aggiunto al mandala simboli, allegorie e allusioni che oggi solo ultra-specialisti sono in grado di cogliere.<br>Anche se gli spiritualisti estremi sostengono che a nulla serve un disegno materiale, e che i veri mandala possono essere solamente mentali, le immagini fisiche servono purtuttavia per costruire il "vero mandala" interiore, che si forma nella mente.<br>In altre parole, il disegno stilizzato, colorato e simbolico che a noi Occidentali piace enormemente per la sua eleganza estetica, era visto in origine come una sorta di guida, di mappa, quasi - mi si perdoni l’accostamento, ma serve per far capire - un "gioco dell’oca" intellettuale e rituale che permetteva il <span style="color: #cc0000">viaggio iniziatico</span>.<br>Il corrispettivo induista del mandala è lo yantra (lett. strumento). E’ simile al mandala, ma molto più schematico, limitandosi ad usare figure geometriche e lettere in sanscrito, mentre nel mandala sono rappresentati anche - in maniera talvolta particolareggiata - luoghi, figure ed oggetti.<br>E, a proposito, </font><font color="#000000"><span style="color: #cc0000">lo stesso simbolo dell’Ayurveda riprodotto in questo blog sotto la testata, a sinistra, è in fondo un mandala.<br></span>In quanto all’Occidente "laico", anche noi siamo affascinati dalla simmetria radiale. Forse sarà per ricordi ancestrali (del Sole e della Luna?), fatto sta che gli uomini sono sempre stati attratti dalla figura rotonda, equiparata inconsciamente ad una forma perfetta anche quando viene negata dai grafici moderni, oppure inserita in un quadrato, a sua volta considerato, per altri motivi, un’altra forma perfetta.<br>E infatti, ancor oggi, i mandala sono molto popolari, addirittura fanno parte – dagli anni Sessanta in poi – del piccolo consumismo delle discipline "alternative". Nelle cartolerie di mezzo mondo si vendono addirittura quaderni per bambini con tante forme semplici di mandala da colorare.<br>E, a proposito, ci piace ricordare <span style="color: #cc0000">la mostra di Lama Dam Choi, un esule tibetano, non a caso devoto, intitolata "Thangka e Mandala"</span>, tenutasi qui al Bibliothè, purtroppo in pieno periodo estivo (dal 22 luglio al 5 agosto scorso), e quindi passata quasi inosservata.<br>Nato sulle montagne himalayane di Kavre nella Valle di Kathmandu, in Nepal, da genitori tibetani fuggiti dal Tibet a causa dell’invasione cinese, Choi è un monaco tibetano buddista, artista di thangka e mandala. Un suo meraviglioso </font><a href="http://www.exibart.com/profilo/imgpost/rev/645/rev76645(1)-ori.jpg"><font color="#000000"><span style="color: #cc0000">mandala</span> </font></a><font color="#000000">colorato e fittamente istoriato lo riproduciamo qui con una immagine ingrandibile, per poterne ammirare la complessa filigrana.</font></p> <p><font color="#0000ff" size="3" face="Verdana">IMMAGINE. Un “mandala” disegnato dal tibetano Choi. E’ più bello ingrandito: cliccarvi sopra.</font></p> Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-49768609182167773562009-10-24T01:33:00.016+02:002010-10-06T23:17:30.779+02:00Astrologia vedica. Ma che precisione scientifica nella "scienza della luce"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8rotSobbIoQMcSykFUyLbN-siaFqY1R_PYgH6bJYiR8geLL8-pR_r8ef-YiUs8F4hjo_eqwE0BP-W8cUOYGOpvtV5alGC7cTLRcPJERjlWhYtdliZlu5NuXM9U8uE5rNlMYWNsyoT0xvW/s1600-h/Astrologo.jpg"><span style="font-family:times new roman;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 220px; FLOAT: left; HEIGHT: 271px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5395943880641193426" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8rotSobbIoQMcSykFUyLbN-siaFqY1R_PYgH6bJYiR8geLL8-pR_r8ef-YiUs8F4hjo_eqwE0BP-W8cUOYGOpvtV5alGC7cTLRcPJERjlWhYtdliZlu5NuXM9U8uE5rNlMYWNsyoT0xvW/s320/Astrologo.jpg" /></span></a><span style="font-family:times new roman;"><span style="color:#3333ff;">Un astrologo orientale ed uno occidentale. In basso: Ramanuja Das</span><br /><span style="color:#3333ff;"></span><span style="color:#ffffff;">.</span><br />Impressiona perfino i più scettici che casualmente si trovino ad assistere ad una sua lezione, per il rigore scientifico e la minuziosità con cui descrive le caselle proiettate sullo schermo, con tutte le loro infinite, inestricabili combinazioni, e con i collegamenti segreti che, a quanto pare, sono il motore dell’astrologia vedica. Intricatissime mappe colorate su cui si gioca il destino d’una vita.<br />Lo studioso e astrologo vedico Ramanuja Das ora tiene i suoi corsi al Bibliothè (a proposito, per iscrivervi, </span><a href="mailto:astrohindu@yahoo.com"><span style="font-family:times new roman;">astrohindu@yahoo.com</span></a><span style="font-family:times new roman;"> o </span><a href="mailto:ramanuja108@hotmail.com"><span style="font-family:times new roman;">ramanuja108@hotmail.com</span></a><span style="font-family:times new roman;"> o tel. 320.9106157, 06.6781427) e le sue lezioni, con schermo, proiettore e computer, sono ormai diventate mitiche. Immaginate il disegno d’un complicatissimo meccanismo ad orologeria: apparirà chiaro, chiarissimo, al suo diabolico inventore, ma farà impazzire con le sue centinaia di ingranaggi, regole, eccezioni e tendenze, qualsiasi profano che si limiti a guardarlo senza studiarlo. Ecco, il professor Ramanuja è bravissimo a rendere sapienti i profani con i suoi Corsi a più livelli, da quello iniziale al più elevato. E, come per miracolo, tutto, anzi quasi tutto, diventa chiaro. Ma vediamo che cosa dice nel suo </span><a href="http://it.astrohindu.com/"><strong><span style="font-family:times new roman;color:#cc0000;">sito</span></strong></a><span style="font-family:times new roman;"> introducendo quest'arte antica, complessa e affascinante:<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br />"L’Astrologia Vedica, chiamata Jyotish in sanskrito, è un metodo di previsione molto preciso, un sistema per analizzare gli eventi che è stato sviluppato nella cultura vedica dell’antica India. Per migliaia di anni, con continuità, l’Astrologia Vedica si è distinta come un metodo originale per prevedere gli eventi e analizzare comportamenti, specialmente per capire la personalità di un individuo nel tempo.<br />Semplicemente l’Astrologia Vedica, come la sua controparte Occidentale, predice il passato, presente e futuro. Il più famoso sistema astrologico del passato vedico, il sistema Parashari, è stato scritto 50 secoli fa dal saggio vedico di nome Maharishi Parashara. Alcuni eruditi pensano che la tradizione orale risalga a migliaia di anni prima. I procedimenti di Parashara e quelli degli astrologi che lo hanno seguito sono stati tramandati da maestro a discepolo e da famiglia a famiglia secondo la tradizione indiana. Soltanto recentemente l’Astrologia Vedica è arrivata all’attenzione degli occidentali come un metodo predittivo e come un metodo per aumentare la comprensione del comportamento umano e come gli eventi si manifestano nel tempo.<br />Probabilmente avete sentito parlare di astrologia. Come sappiamo, la maggioranza delle persone conosce il proprio segno solare, fondamento del sistema occidentale di astrologia, ma pochi conoscono l'Astrologia Vedica. Il proposito di questo sito web è quello di far conoscere in profondità il Jyotish, la "scienza di luce", l’antica astrologia tradizionale indiana.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWBUpqmy9tb3BSNy0nudurnsOuz-F9xiYYPYZH0ycoe2026onnO0m5yW624iPZw-LOrHQyR3GZou80QDhwDuB96DMxnxcC7rXeNSM51aMmFWH1F2-TVPJINQKIYGR-dFUd68mSv7GfHOg/s1600-h/Astrologo+occidentale.jpg"><span style="font-family:times new roman;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 214px; FLOAT: left; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5395944127848353394" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWBUpqmy9tb3BSNy0nudurnsOuz-F9xiYYPYZH0ycoe2026onnO0m5yW624iPZw-LOrHQyR3GZou80QDhwDuB96DMxnxcC7rXeNSM51aMmFWH1F2-TVPJINQKIYGR-dFUd68mSv7GfHOg/s320/Astrologo+occidentale.jpg" /></span></a><span style="font-family:times new roman;"><br />Innanzitutto, va detto che l'astrologia vedica o indiana è un linguaggio: un linguaggio di predizioni. L'astrologia vedica è un crittogramma, un messaggio codificato che rivela tutto di noi. Essendo un linguaggio, non causa niente, ma può descrivere tutto, sia cose materiali sia cose spirituali. È come una lingua comune, che può essere usata per descrivere i temi più spirituali e sublimi o i temi più mondani.<br />Secondo la visione indiana, l'astrologia descrive il risultato del nostro karma, cioè le azioni che, fatte in vite precedenti, hanno fruttificato in questa vita. Tuttavia, questo non implica che l'astrologia vedica insegni il fatalismo ed il determinismo. Nella nostra vita quotidiana c'è un'interazione tra il destino ed il libero arbitrio; dove il destino o karma è la reazione del nostro esercizio precedente del libero arbitrio. Il nostro destino, o karma, crea una certa situazione nella quale dobbiamo esercitare il nostro libero arbitrio.<br />Un oroscopo, in fondo, è una mappa del destino. I segreti che questo contiene possono essere rivelati solo ad uno studente serio di astrologia Vedica, il quale è in grado di osservare come sarà il flusso naturale della vita di una persona.<br />Nella cultura vedica tradizionale l'aspirante astrologo doveva studiare molte materie che gli permettevano di sviluppare le abilità che lo mettevano in grado di fare predizioni. Prima di tutto doveva dominare il sanscrito, la lingua classica indiana. Con la conoscenza del sanscrito, poteva studiare la matematica, dopo avere dominato la matematica, lo studente progrediva in astronomia. Dobbiamo ricordare che non c'erano calcolatrici in quei giorni; ciò nonostante essi erano capaci di calcolare le posizioni dei pianeti con molta rapidità. Insieme alle discipline scientifiche lo studente doveva studiare ed immergersi egualmente nel misticismo vedico. Questo significa un studio rigoroso della letteratura vedica, pratica di meditazione e yoga, fatte con gran devozione e sincerità. Letteralmente, yoga significa ricongiungimento dell'anima infinitesimale con l'Anima Suprema, e allo stesso tempo ricongiungimento della propria vita interiore con la vita del corpo, piano spirituale e materiale.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5BiGdsiWGwJLODK5xXvZ8ea2IqNylObsd-hnKA78dvL86KroBIhlQIHAem-XVHQRg-Aii32IpUHnA1GwSqgu6cvII_Qcac-0-WalWv-iLFNUhHatej28ZqSFaY9F9P0LZA-bibx2IKEBF/s1600-h/Ramanuja+Das.jpg"><span style="font-family:times new roman;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 120px; FLOAT: left; HEIGHT: 152px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5396106221583741858" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5BiGdsiWGwJLODK5xXvZ8ea2IqNylObsd-hnKA78dvL86KroBIhlQIHAem-XVHQRg-Aii32IpUHnA1GwSqgu6cvII_Qcac-0-WalWv-iLFNUhHatej28ZqSFaY9F9P0LZA-bibx2IKEBF/s200/Ramanuja+Das.jpg" /></span></a><span style="font-family:times new roman;"> </span><div align="left"><span style="font-family:times new roman;">Lo studente si specializzava - e tutto ciò avviene in India tutt’ora - nel canto dei mantra, formule di suoni poderosi. Tutto ciò era accompagnato da uno stile di vita che lo aiutava nell'acquisizione di conoscenza spirituale :una dieta vegetariana pura, pace, auto controllo, purezza, tolleranza, semplicità, veracità, compassione, ahimsa - non violenza-, rispetto per i genitori e per gli anziani, rispetto per i guru e i santi, etc.<br />Queste due linee parallele di allenamento scientifico e mistico hanno prodotto grandi astrologi. Il rigore matematico dà molta capacità di ragionamento che aiuta enormemente ad analizzare un oroscopo. Oltre a ciò, è indispensabile una grande capacità di intuizione per comprendere l'oroscopo.<br />Entrambi i tipi di conoscenze, scientifico e spirituale, sviluppano il lato destro e sinistro dal cervello. Non è possibile diventare un gran astrologo se solo un lato è sviluppato.<br />Non stiamo suggerendo che gli studenti o i lettori diventino brahmana, sacerdoti vedici. Piuttosto, che uno diventi un grande astrologo in proporzione alla propria abilità intellettuale. Un astrologo è chiamato in sanscrito "Daivajna", quello che "conosce la volontà di Dio". La qualità dell'informazione dipenderà sola dalla purezza della coscienza dell'astrologo, il quale agisce come un filtro. Se il filtro è sporco, il messaggio uscirà distorto.<br />Se una persona è capace di purificare la vita e la fa divenire sacra, allora essa diventerà una via e un mezzo trasparente, e tutte le sue predizioni diventeranno vere senza nessun errore".</span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-83023192970666283202009-10-23T23:01:00.008+02:002015-02-11T11:50:56.954+01:00Tra scienza e coscienza. L’unico Corso di Alimentazione Vegetariana davvero sana.<p><span style="font-family: verdana"><a style="color: #000099" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgn74AuCDg_vA-XOY2JkjsqGVH8ADN9lyKgZohstzcS5daMMnGnx8TukfRnyYboxPKl1uefKj6WMakW2hisXyNvHhqjffTLDKIOhQBscmYN5FzP84zpNWarTRi2kzdQVxgNT61FKxeAy97/s1600-h/Frutta+e+legumi+composizione+a+tempera+(disegno+colori)(piccolo).jpg"><span style="font-family: verdana; color: #000099; font-size: 85%"><img style="margin: 0px 15px 0px 0px; width: 316px; float: left; height: 239px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398522110532699122" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgn74AuCDg_vA-XOY2JkjsqGVH8ADN9lyKgZohstzcS5daMMnGnx8TukfRnyYboxPKl1uefKj6WMakW2hisXyNvHhqjffTLDKIOhQBscmYN5FzP84zpNWarTRi2kzdQVxgNT61FKxeAy97/s320/Frutta+e+legumi+composizione+a+tempera+(disegno+colori)(piccolo).jpg" width="300" height="229"></span></a></span>Chi è interessato a iscriversi <strong>può prenotarsi mettendosi in “lista d’attesa”</strong> per la prima sessione utile del Corso intensivo di aggiornamento<strong> </strong>in <strong>Alimentazione Naturale sana e Terapie con gli Alimenti </strong>(durata: 8 settimane) che si tiene a Roma, normalmente di <strong>Giovedi, dalle 18 alle 19,30</strong>. Una sessione di questo Corso è prevista a Roma di norma <strong>in ogni stagione</strong>, (p.es: a ottobre-novembre, gennaio-febbraio, marzo-aprile, giugno-luglio) e dura <strong>12 ore</strong> divise in<strong> 8 settimane</strong>. La classe è composta di 20 iscritti. I <strong>club, le associazioni e i gruppi di amici sono avvantaggiati,</strong> perché di fatto possono scegliere il periodo do inizio del Corso. Infatti, <strong>quando si registrano 20 o più prenotazioni, si viene avvertiti per sms o email dell’avvio della prossima sessione del Corso.</strong> <p>Su richiesta di gruppi di 20-30 persone il Corso può essere replicato in ogni periodo dell’anno in qualunque <strong>altra città (in questo caso solo nel fine settimana, sabato e domenica: 12 ore divise in due giorni</strong>). Alle varie sessioni partecipano – con diritto di precedenza – coloro che si sono <strong>prenotati</strong> in “lista d’attesa” a data aperta, più gli iscritti sul momento.</p><span style="font-family: verdana"><span style="color: white; font-size: 85%"><strong>.</strong></span></span><br><span style="font-family: verdana; color: #000099"><span style="color: #3333ff; font-size: 85%"><span style="color: blue"><strong>PRENOTARSI SUBITO e mettersi in “lista d’attesa”.</strong></span></span></span><span style="font-family: verdana; color: #000099"><span style="color: #3333ff; font-size: 85%"><span style="color: blue"><strong> </strong></span></span></span><strong style="font-family: verdana; color: #3333ff; font-size: 85%"><span style="color: blue">Non appena si forma la “classe” di prenotati al Corso - in genere di 20 corsisti - i prenotati vengono avvertiti, e il Corso può iniziare.</span></strong><br><strong style="font-family: verdana; font-size: 85%"><span style="background-color: white; color: white">.</span></strong><br><span style="font-family: verdana; color: blue; font-size: 85%">Ora il Relatore sta preparando con l’abituale minuziosità gli aggiornamenti sulle novità scientifiche per la nuova Sessione che sta per iniziare.</span><br><span style="font-family: verdana; color: white; font-size: 85%">.</span><br><span style="font-size: 85%"><span style="color: #3333ff"><span style="font-family: verdana"><span style="color: blue">Il Corso consiste in <b>8</b></span></span></span></span><span style="font-family: verdana; color: blue; font-size: 85%"><b> lezioni di 1,30 ore</b> ciascuna, per complessive <b>12 ore.</b> Dura perciò 8 settimane.</span><br><span style="font-size: 85%"><b style="font-family: verdana; color: blue">Prenotazioni e conferme </b><span style="font-family: verdana; color: blue">preliminari </span><span style="font-family: verdana; color: blue">presso il curatore dr. Nico Valerio al </span><b style="font-family: verdana; color: blue">339.4375909 o alla email <a href="mailto:nico_valerio@tiscali.it"><font color="#ff0000">nico_valerio@tiscali.it</font></a><font color="#ff0000">.</font></b></span><br><span style="font-size: 85%"><span style="color: #3333ff"><span style="font-family: verdana"><span style="color: blue"><b>Iscrizione e frequenza</b> al Corso Intensivo: <b>euro 130 </b>(versamento della quota all'inizio della prima lezione). </span></span></span></span><br><span style="font-size: 85%"><span style="color: #3333ff"><span style="font-family: verdana"><span style="color: blue">Le <b>Dispense </b>(oltre 200 pag. in formato file word, pari a oltre 350 pag di libro) non sono indispensabili. Possono essere richieste sia durante, sia alla fine del Corso: <b>euro 30</b>. </span></span></span></span><br><span style="font-size: 85%"><span style="color: #3333ff"><span style="font-family: verdana"><span style="color: blue"><b>Esercitazione</b>. Alla fine del Corso si tiene d'abitudine una <b>Cena-saggio </b>realizzata dai Corsisti con la guida del relatore: pietanze e menù devono rispondere a determinati requisiti (p.es. avere una data finalità preventiva). La partecipazione è <b>gratuita</b>.</span></span></span></span><br><span style="font-family: verdana; color: blue"><span style="font-size: 14px">L'<b>Attestato di frequenza</b> al Corso è rilasciato su richiesta: <b>euro 30</b>.</span></span><br><span style="font-family: verdana; color: white"><span style="background-color: white; font-size: 14px">.</span></span><br><span style="font-size: 85%"><span style="color: #3333ff"><span style="font-family: verdana"></span></span></span>Se ne dicono tante sull’alimentazione, e la gente è ormai disorientata. Non solo per le mezze verità e le leggende metropolitane sentite dire sotto l’ombrellone o il casco del parrucchiere, ma anche per la singolare libertà che si prendono alcuni nutrizionisti italiani, che sui giornali o in televisione – magari con tanto di càmice bianco – sono reticenti, oppure dicono i propri pareri personali, anziché riportare umilmente e correttamente le scoperte scientifiche. Scienziati che paradossalmente non credono molto alla ricerca, e in tal modo sviano l’opinione pubblica. <br>E’ ora, perciò, di dire la verità, cioè di <span style="color: #cc0000">fare il punto su quello che davvero è accertato sul cibo sano, gli alimenti e la nutrizione</span>, insomma quello che si chiama "lo stato dell’arte". Riportando anche alcune prove, vale a dire gli studi pubblicati sulle riviste scientifiche specializzate. <br>Si è scoperto così che le più antiche Tradizioni alimentare dell’Uomo sono in sostanza confermate dalla scienza, mentre i nuovi modelli alimentari che l’industria vorrebbe imporre, anche grazie a dietologi e nutrizionisti compiacenti, sono smentiti in pieno. <br>Ma chi pensasse, solo perché ama o crede di seguire la Tradizione alimentare, di sapere già tutto, e di non avere nulla da imparare, sbaglierebbe di grosso. <span style="color: #cc0000">E’ tutto cambiato nel mondo del cibo sano e naturale. Anche sulle proprietà dei singoli alimenti, sulle diete alternative e sul vegetarismo. </span>In molti casi c’è stata un rivoluzione: ciò che si riteneva benefico si è rivelato talvolta dannoso, e ciò che era vietato perché tossico si è mostrato tossico anche contro gli agenti delle malattie, per esempio i cancerogeni. Quindi benefico e protettivo! <br><span style="color: blue">Serviva, insomma, un grande ma rapido aggiornamento scientifico, per fare chiarezza, distinguendo finalmente il <span style="color: red">vero</span>, cioè tutto ciò che è provato, dal <span style="color: red">falso</span>, viste le tante voci e leggende propalate ogni giorno in televisione o su opuscoli, libri e siti web da sedicenti “terapeuti”, fissati su qualche idea personale. Anche <span style="color: red">per appurare se e che cosa la Scienza moderna conferma la Tradizione. </span>Ecco perché è nato questo originale Corso di aggiornamento per tutti, dal medico alla casalinga, dal naturopata al nutrizionista, dallo studente universitario all’erborista. </span><span style="color: white">.</span> <br><span style="color: #cc0000">Questo Seminario di aggiornamento è infatti unico in Italia.</span> In verità era stato pensato per medici, terapeuti, naturopati, nutrizionisti e dietologi, ma poi si è visto che la semplicità di esposizione rendeva possibile la partecipazione anche della famosa casalinga, come della studentessa qualunque. <br>E’, perciò, un seminario completo e intensivo per tutti, grazie all’estrema semplicità e chiarezza di esposizione. <br>Ma è anche un corso di livello universitario, per impostazione critica, selettività delle fonti, e documentazione degli studi. <br><span style="color: #cc0000">Dalla tossicologia alla clinica medica, dall'antropologia alla scienza della nutrizione, dall’epidemiologia alla biochimica, dalle tecniche di cucina pratica alle regole per la gastronomia,</span> tutte le novità che smentiscono o provano qualcosa che ha a che fare col cibo sano e naturale, vengono riferite. <br>E’ dunque <span style="color: #cc0000">il massimo dell’aggiornamento scientifico nel minimo del tempo</span>. <br>Un punto fermo per orizzontarsi negli studi che provano l’efficacia dell’alimentazione naturale, le proprietà degli alimenti realmente provate – ricerche scientifiche alla mano –, la prevenzione e cura con la dieta, le interpretazioni, gli errori di pubblico ed esperti, i luoghi comuni infondati, le mistificazioni commerciali, l’uso corretto in cucina. <br>Alla fine del seminario la donna evoluta, la studentessa, il professionista della salute (medico, omeopata, naturopata, erborista, istruttore yoga ecc.) e in particolare il vegetariano, saranno in grado – in molti casi più d’un nutrizionista – di avere un quadro definitivo degli aggiornamenti, e di orizzontarsi nel dedalo di studi scientifici, per poter utilizzare per sé o prescrivere agli altri gli alimenti in modo razionale, anche per ridurre l’impatto dei farmaci e i loro effetti collaterali come ha auspicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità. <br><span style="color: white">.</span><br>Il corso è tenuto dal dr. Nico Valerio, scrittore scientifico e studioso, autore del <i>Manuale di Terapie con gli Alimenti </i>(3200 studi riportati), di <em>Alimentazione Naturale, Piatto verde, Tavola degli antichi </em>ecc. <br><br><span style="color: blue; font-size: x-small"><span style="font-family: verdana"><font size="3">Bibliothè, v. Celsa 4-5, Roma (p. Gesù, p. Venezia e v. Botteghe Oscure, lgo Argentina). Prenotazioni e info (dr. Valerio): tel. 339.4375909 (anche sms) oppure </font></span><a href="mailto:nico_valerio@tiscali.it"><span style="font-family: verdana"><font color="#ff0000" size="3">nico_valerio@tiscali.it</font></span></a></span><br><span style="font-size: x-small"><a href="mailto:nico_valerio@tiscali.it"><span style="font-family: verdana; color: white"><strong style="background-color: white">.</strong></span></a></span><br><span style="font-size: x-small"><a href="mailto:nico_valerio@tiscali.it"><span style="font-family: verdana; color: red">AGGIORNATO IL 10 FEBBRAIO 2015</span></a></span> Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-31579344909163884002009-10-22T13:40:00.025+02:002010-11-06T00:49:04.716+01:00"Spiriti come noi" in visione sabato 24 alle 19. E poi cenetta indiana per tuttiLa "creatura" finalmente è nata, è bella, non lo dico solo io... Sono contento ma stremato dalla fatica. Il film è piaciuto a quelli che lo hanno visto... è una specie di thriller spiritistico-psicologico che ruota intorno al tema dell'aldilà e la singolare figura del "munaciello", spirito tipico di Napoli ma diffuso in tutto il Sud. Spiritello di casa, vivace, carnale, generoso ma anche dispettoso e vendicativo, è un personaggio, per quanto io sappia, mai raccontato dal cinema".<br />Così confidava a giugno il regista emergente (ma ormai crediamo che sia "emerso" definitivamente) Gaetano Amalfitano, ischitano di Ischia, collaboratore di "Report", il prestigioso magazine di inchiesta di Milena Gabanelli (RAI 3).<br />Dopo le proiezioni estive a Ischia e al FantaFestival a Roma, eccolo di nuovo a noi in una serata speciale, che si concluderà con una cenetta squisita allestita dai cuochi indiani del Bibliothè, compresa nel niglietto.<br /><span style="color:#ffffff;">.<br /></span>SPIRITI COME NOI<br />di Gaetano Amalfitano<br />110' - Italia - 2009<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br />IL MUNACIELLO ALLEATO DEGLI SPIRITI ECOLOGISTI.<br />Un film curioso, insolito, dinamico, ambientato tra i paesaggi dell'assolata Ischia, che vi sorprenderà.<br />In visione a Roma in una serata speciale al Bibliothè, via Celsa 5 (piazza del Gesù, via Botteghe Oscure). Segue cenetta indiana.<br />Prenotazione: 06-6781427 328-4639833<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br />SABATO 24 OTTOBRE, ore 19,00<br />BIBLIOTHE', via Celsa, 5 - Roma (tra Piazza del Gesù e Via Botteghe Oscure).<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br />PROGRAMMA DELLA SERATA:<br />Ore 19,00 - Proiezione del film "Spiriti come noi"<br />Al termine, cenetta indiana col regista e qualche membro del cast.<br /><span style="color:#ffffff;">.</span><br /><span style="color:#cc0000;">La cenetta comprende:<br />- Pilaf di riso basmati<br />- Chutney<br />- Dolce anglo-indiano<br />- Tè ayurvedico<br /></span><span style="color:#ffffff;">.</span><br />Biglietto per film e cena: euro 12<br />Prenotazione gradita: 06-6781427 328-4639833<br />Email al Regista: <a href="mailto:gaetano.amalfitano@fastwebnet.it">gaetano.amalfitano@fastwebnet.it</a>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4204923147468447051.post-88879661834089534442009-10-22T12:11:00.002+02:002013-06-14T17:55:08.191+02:00Un club originale al centro di Roma: tè e Ayurveda, cibo vegetariano e India<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB55yFvWnSTwhq6Utrfnmaov2teFxg9nfFgOsSeqUVRBS8uatwxFf88JS9-cU0Gwv64jL8jEFKAtgoOxyi6IJjiemNzHJGEFJ7UJKTn2vNMufqWcWA854Mj1jYOL0NnwY7-zuTfuWKcDgX/s1600-h/alimentazione+ayurvedica.jpg"><img style="margin: 0px 15px 10px 0px; width: 250px; float: left; height: 349px; cursor: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5395366656644267154" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB55yFvWnSTwhq6Utrfnmaov2teFxg9nfFgOsSeqUVRBS8uatwxFf88JS9-cU0Gwv64jL8jEFKAtgoOxyi6IJjiemNzHJGEFJ7UJKTn2vNMufqWcWA854Mj1jYOL0NnwY7-zuTfuWKcDgX/s400/alimentazione+ayurvedica.jpg"></a><span style="font-family: times new roman">Cibo per la mente e, se si vuole, anche cibo squisito per il corpo. Dopotutto, già nell'antica cultura dei Veda, in Oriente, i due elementi erano in stretto rapporto, come del resto nell'antica filosofia occidentale: psiche e soma. Oggi la scienza ha riscoperto e confermato questa interdipendenza.<br></span> <div><span style="font-family: times new roman">Nel cuore del centro storico di Roma, tra piazza Venezia e largo Argentina, il Bibliothè è un originale centro di ritrovo e cultura che unisce l’antica cucina vegetariana indiana ad una variegata attività culturale, con numerosi corsi, cicli di conferenze ed eventi (danza indiana, sanscrito, alimentazione naturale vegetariana, medicina ayurvedica, arte marziale indiana, yoga, astrologia vedica, cucina pratica ayurvedica ecc). Ed è anche un fortunato luogo d’incontro: infatti vi abbiamo incontrato direttamente o indirettamente alcuni <a href="http://nicovalerio.blogspot.it/2007/01/il-destino-bibliothe-nel-locale.html"><strong><font color="#800040">amici</font></strong></a> </span><span style="font-family: times new roman">considerati perduti.</span></div> <div><span style="font-family: times new roman">La sua Biblioteca è specializzata sull’India e l’indologia, con particolare riferimento alle tematiche Vedanta Vaishnava, ma i suoi scaffali offrono anche volumi sulla storia politica e socio-economica del subcontinente indiano, sulle biografie e sul pensiero dei maggiori esponenti della filosofia, psicologia e spiritualità indiane; sulle pratiche relative allo yoga, all’ayurveda e al vegetarismo. Altri argomenti variano dai viaggi in Oriente alla dialettica scienza-religione. Consultazione e prestiti sono gratuiti (orario: lunedi.venerdi, 11-19h).</span></div> <div><span style="font-family: times new roman">All'ora di pranzo c'è un intervallo salutare a base di cibi vegetariani. Si possono gustare gli appetitosi piatti vegetariani tratti dalle originali ricette della tradizione ayurvedica.</span></div> <div><span style="font-family: times new roman">Nel pomeriggio il locale riserva ai soci le delizie dell’aromatico tè indiano accompagnato dagli squisiti dolci anglo-indiani di Trina. Sono disponibili anche libri, spezie, prodotti dell'artigianato indiano e ayurvedici..</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #ffffff">.</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #cc0000">ORARI</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #cc0000">Break vegetariano: ore 13-15</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #cc0000">Servizio Tea Room: ore 16.30-20</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #cc0000">Cena: ore 19.30-23</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #cc0000">E' gradita la prenotazione.</span></div> <div><span style="font-family: times new roman; color: #ffffff">.</span></div> <div><span style="font-family: times new roman">Dove siamo? In pieno centro di Roma, in un vicolo silenziosissimo. Venite a trovarci: sarete accolti con l'offerta di squisito e tonificante zenzero candito: <span style="color: #cc0000">via Celsa 5 (tra piazza del Gesù e via Botteghe Oscure).Tel/Fax. 06.6781427 - E-mail: bhagavatlibrary@yahoo.it</span> </span></div> Unknownnoreply@blogger.com13